ROMA (MF-NW)--Il dossier Nexi circola con insistenza tra i grandi investitori internazionali. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, negli ultimi giorni il gruppo di pagamenti guidato da Paolo Bertoluzzo sarebbe finito nel radar di due fondi nordamericani. Si tratta del fondo pensione canadese Canada Pension Plan (570 miliardi di dollari di attivi netti investiti sia in azioni che in titoli a reddito fisso) e del private equity statunitense Francisco Partners (attivi per 41,9 miliardi di dollari).

I nomi dei due investitori, circolati negli ultimi giorni in diverse banche d'affari, vanno ad aggiungersi a quelli su cui si specula ormai da qualche settimana. Tra gli altri sarebbero in pista il private equity inglese Cvc, il canadese Brookfield e gli statunitensi Blackstone e Silver Lake. Che il dossier sia caldo è testimoniato anche da un altro elemento: sempre secondo quanto ricostruito da MF-Milano Finanza, due grandi banche di Wall Street sono in contatto con alcuni dei potenziali offerenti e stanno predisponendo il financing dell'operazione. Si tratterebbe di Goldman Sachs e di Citi.

La forte attenzione per Nexi deriva dalla caduta del titolo, che nell'ultimo anno ha perso il 28,11% del valore in borsa attestandosi agli attuali 5,95 euro. Sulla performance hanno pesato ragioni sia settoriali che specifiche. Da un lato, considerato l'alto livello di leva di molti operatori, l'aumento dei tassi ha fatto precipitare le valutazioni, che non si sono più riprese dallo scorso anno. Dall'altro lato, per Nexi criticità aggiuntive sono arrivate da alcuni segnali di debolezza della divisione merchant (cresciuta meno delle attese nel primo semestre) e soprattutto dal debito. Se una leva elevata è un tratto distintivo del paytech, specie in presenza di private equity, nel caso di Nexi alla fine di giugno il multiplo debito finanziario netto-ebitda si attestava a 3,2 volte per un'esposizione netta di 5,4 miliardi. Il management sta cercando di ridurre il fardello, come dimostra il trend degli ultimi trimestri, ma per il mercato si tratta di un aspetto critico da monitorare. Nelle ultime settimane un ulteriore elemento di instabilità è stato il profit warning del concorrente francese Worldline, che in una seduta è ha bruciato il 60% della capitalizzazione.Vero è che i rumors su un possibile take-over hanno ridato smalto alle azioni Nexi, che nelle ultime sedute hanno progressivamente recuperato terreno.

Quali scenari si delineano per il gruppo milanese di pagamenti? I corteggiatori potrebbero uscire allo scoperto singolarmente oppure in cordate per unire le forze e aumentare la potenza di fuoco, proprio come era accaduto nel 2015 per l'assalto all'ex Icbpi. Molto comunque dipenderà dalle mosse dei soci, con i quali diversi pretendenti avrebbero già cercato una sponda. I fondi entrati nel 2015, cioè Advent, Bain e Clessidra, si sono fortemente diluiti con l'ipo del 2019 (avvenuta a 9 euro) ma hanno ancora in mano il 9,42% attraverso la holding Mercury. Al loro fianco c'è Hellman & Friedman, che ha rilevato il 19,92% nel 2020 con il conferimento di Nets, quando il titolo valeva 15 euro. Un ruolo-chiave nei futuri assetti proprietari di Nexi lo potrebbe comunque giocare soprattutto Cdp (secondo azionista con il 13,6%), con cui, come riportato la scorsa settimana da MF-Milano Finanza, Brooksfield punterebbe a imbastire un dialogo.

red

fine

MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

0708:39 nov 2023


(END) Dow Jones Newswires

November 07, 2023 02:40 ET (07:40 GMT)