DUBAI (Reuters) - Saudi Aramco tenta di raccogliere almeno 17 miliardi di dollari dalla vendita di una significativa quota di minoranza dei suoi gasdotti, una cifra più alta dei 12,4 miliardi di dollari raccolti grazie all'operazione sugli oleodotti.

È quanto riferiscono fonti vicine alla situazione. 

I potenziali offerenti, che comprendono fondi infrastrutturali e società di private equity del Nord America, ma anche fondi a controllo statale di Cina e Corea del Sud, sono stati contattati dai consulenti di Aramco prima di avviare un processo formale di vendita nelle prossime settimane, hanno aggiunto le fonti.

L'ammontare dell'operazione potrebbe includere 3,5 miliardi di dollari di equity, mentre il resto sarà finanziato da debito bancario, secondo una fonte, mentre un'altra ha detto che l'entità della transazione potrebbe superare i 20 miliardi di dollari.

L'Arabia Saudita è il sesto mercato di gas al mondo, secondo Aramco, il cui Master Gas System (Mgs) trae valore da una serie di depositi di gas e contribuisce a consegnarlo ai consumatori.

"L'accordo sul gas riguarda la visione nel lungo periodo relativa a utilizzo e consumo di gas in Arabia Saudita", ha detto una fonte vicina all'operazione, spiegando perché l'accordo sul gas potrebbe generare proventi più alti.

La fonte ha sottolineato che molte industrie passeranno al gas nell'ambito del quadro Vision 2030, comportando un aumento della domanda interna di gas.

Aramco sta lavorando con JPMorgan e Goldman Sachs sull'operazione per avvicinare i potenziali acquirenti, hanno detto le fonti.

Le aziende contattate includono quelle che hanno preso parte al processo di vendita di una quota dei gasdotti di Abu Dhabi National Oil Co, acquistata da un consorzio di investitori tra cui Global Infrastructure Partners (Gip), Brookfield, il fondo sovrano di Singapore Gic e Snam. 

Aramco non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento da parte di Reuters, mentre JPMorgan e Goldman non hanno commentato.

Nessun commento anche da Brookfield e Snam. Gip non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Tra gli altri potenziali offerenti che stanno mostrando interesse nel processo di vendita di Aramco rientrano la cinese Silk Road, il fondo d'investimento statale cinese Cnic Corp, il fondo sovrano sudcoreano Korean Investment Corp (Kic) e Nh Investment & Securities, secondo le fonti.

Kic non ha commentato, mentre le altre società non hanno risposto a una richiesta di commento di Reuters.

Aramco, in maniera simile rispetto a quanto fatto da Abu Dhabi National Oil Co (Adnoc), ha utilizzato un accordo di 'lease and lease-back' per cedere una quota del 49% della neonata Aramco Oil Pipelines Co all'acquirente, oltre al diritto a 25 anni di pagamenti di tariffe per il petrolio trasportato negli oleodotti.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Sabina Suzzi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)