Ebbene, la performance operativa e finanziaria di Omnicom - che si posiziona al secondo posto a livello globale, dietro WPP, e detiene tra l'altro i network DDB e BBDO - rimane perfettamente identica nel primo semestre del 2023 a quella dello stesso periodo dello scorso anno.

Il volume d'affari è stabile, mentre è stato intrapreso un leggero ridimensionamento per contenere gli effetti dell'inflazione: questa è la forza del modello di business dell'agenzia, e delle attività di consulenza in generale, che possono essere adattate a piacimento in base al clima economico del momento.

I tempi dei gruppi pubblicitari in rapida crescita - alla Mad Men - sono ormai lontani. Come i suoi colleghi, Omnicom è diventata una sorta di "utility". Di fatto, il suo fatturato nel 2022 rispecchia esattamente quello del 2012.

In questo contesto, l'allocazione del capitale è quasi interamente dedicata alla remunerazione degli azionisti, con significativi riacquisti di azioni - effettuati a valutazioni complessivamente molto ragionevoli - che hanno portato alla riduzione del numero di titoli in circolazione da 270 a 205 milioni in dieci anni.

A parità di condizioni, Omnicom genera ogni anno un profitto in contanti - o "free cash-flow" - di 1,5 miliardi di dollari. Sulla base di questo dato, il gruppo è attualmente valutato 13 volte gli utili. Anche in questo aspetto, escludendo l'episodio eccezionale della pandemia, tutto è rimasto costante negli ultimi dieci anni.