Ondine Biomedical Inc. ha presentato i risultati dettagliati del suo studio clinico statunitense di Fase 2 BENEFIT-aPDT al 33° Congresso Europeo di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive (ECCMID) a Copenhagen, Danimarca. I risultati indicano che i pazienti sottoposti alla fotodisinfezione nasale di Ondine prima dell'intervento chirurgico hanno registrato il 66% in meno di infezioni del sito chirurgico (SSI) rispetto alla media nazionale statunitense. I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) stimano che ogni anno negli Stati Uniti si verificano oltre 110.000 SSI, che costano al sistema sanitario circa 3,3 miliardi di dollari.

Inoltre, i risultati dello studio hanno dimostrato che la fotodisinfezione nasale di Ondine ha eliminato o ridotto significativamente lo Staphylococcus aureus, compreso l'MRSA, nell'88% dei portatori subito dopo il trattamento. Dei 313 pazienti sottoposti al trattamento prima dell'intervento chirurgico, il 21% è risultato avere una colonizzazione di S. aureus nel naso. Il naso è un noto serbatoio di agenti patogeni che causano infezioni.

Lo S. aureus, compresa la MR SA, è uno dei principali responsabili delle SSI e la decolonizzazione nasale si è dimostrata altamente efficace nel prevenire le SSI, eradicando lo S. aureus. Le SSI sono responsabili della maggior parte delle riammissioni ospedaliere dopo un intervento chirurgico e sono una causa significativa di morbilità e mortalità post-chirurgica, aumentando il rischio di mortalità da 2 a 11 volte. Un paziente che sviluppa una SSI trascorrerà in media cinque giorni in più in ospedale, aumentando significativamente i tempi di recupero e i costi.

Tutti i pazienti dello studio sono stati trattati con un singolo trattamento di 5 minuti di fotominfezione nasale di Ondine, che elimina i batteri, i virus e i funghi che causano infezioni nel naso. La fotolinfenzione nasale di Ondine è una tecnologia brevettata che utilizza un fotosensibilizzatore proprietario, non antibiotico, per distruggere gli agenti patogeni. Quando si incontra una specifica lunghezza d'onda della luce, il fotosensibilizzatore si attiva, provocando un'esplosione ossidativa che è letale per tutti i tipi di agenti patogeni.