ZURIGO (awp/ats) - Affari in espansione nel 2022 per Orell Füssli, impresa che vanta una storia di oltre 500 anni: il gruppo zurighese attivo nell'editoria e nella produzione di banconote ha visto i ricavi salire (su base annua) del 3% a 217 milioni di franchi. L'utile operativo Ebit è invece lievemente calato, passando da 15,4 a 14,9 milioni, mentre l'utile netto si è attestato a 11,7 milioni, contro i 12,1 milioni dell'esercizio precedente.

L'aumento dei ricavi si spiega con la forte domanda delle librerie e con l'acquisizione di Hep, azienda specializzata in libri scolastici, spiega la società in un comunicato odierno. Sul fronte delle banconote va invece segnalato il primo biglietto ibrido, cioè composto da carta e da un polimero, con un codice QR, un prototipo per cui la ditta ha ottenuto riconoscimenti internazionali.

Oggi però gli investitori hanno mostrato scarso entusiasmo per le novità emerse dai conti. Alla borsa di Zurigo il titolo Orell Füssli a metà giornata perdeva circa il 2,5%, in un mercato orientato a un ribasso dell'1,5%. Dall'inizio dell'anno il corso dell'azione è rimasto sostanzialmente stabile, mentre sull'arco di 52 settimane la performance è del -12%.

Attualmente attivo con circa 650 dipendenti, il gruppo Orell Füssli può essere considerato una delle più anziane aziende elvetiche. La società fa risalire infatti la sua storia al 1519, quando a Zurigo era attivo il tipografo Christoph Froschauer, che creò le fondamenta dell'impresa e che nel 1531 stampò la Bibbia zurighese con prefazione di Zwingli (l'originale è al Grossmünster), prima di morire di peste nel 1564. La società è quotata alla borsa di Zurigo dal 1897.