TOKYO (awp/ats/ans) - Il rialzo dei prezzi delle materie prime e la crescita dei salari contribuiscono all'aumento delle bancarotte in Giappone nel 2023, superando quota 8000 per la prima volta in 4 anni.
È quanto rivela una indagine della Tokyo Shoko Research, che segnala come i fallimenti delle imprese che avevano un accumulo di debiti per almeno 10 milioni di yen (59'000 franchi), è cresciuto di oltre il 35% rispetto all'anno precedente, riguardando nello specifico 8690 aziende.
Costi del lavoro più elevati dovuti anche alla mancanza di manodopera, evidenzia la ricerca, in particolare nel settore delle costruzioni, e bollette energetiche più alte che hanno fatto la differenza, soprattutto tra le aziende che precedentemente avevano contratto debiti con lo stato in seguito alle sovvenzioni ottenute durante la pandemia da Covid-19.
Tutti i dieci comparti analizzati dal sondaggio riportano difficoltà in essere, con il settore dei servizi a registrare 2940 casi, equivalente a un rialzo del 41,7%; e l'industria delle costruzioni seconda nel computo delle bancarotte a quota 1693 e un aumento del 41,8%.
Il valore totale dell'esposizione finanziaria è cresciuto del 3,1% a 2400 miliardi di yen, conclude l'analisi, con il caso più eclatante nella Panasonic Liquid Crystal Display, con una richiesta di liquidazione archiviata nel settembre 2023 e debiti che ammontavano a 583,6 miliardi di yen, pari a 3,4 miliardi di franchi.
Panasonic Holdings Corporation (ex Panasonic Corporation) è specializzata nella produzione e commercializzazione di apparecchiature elettroniche di consumo. Le vendite nette (comprese quelle infragruppo) sono suddivise per famiglia di prodotti come segue: - apparecchiature domestiche, elettrodomestici e apparecchiature audiovisive (42,5%): dispositivi di illuminazione, dispositivi fotovoltaici, dispositivi di cablaggio, dispositivi per la salute e la cura, materiali di arredamento, apparecchiature di condizionamento e ventilazione, depuratori d'aria, frigoriferi, condizionatori d'aria, lavatrici, asciugatrici, aspirapolvere, ferri da stiro, microonde, ventilatori, apparecchi di cottura, lavastoviglie, televisori, fotocamere digitali, apparecchiature audio e video, telefoni fissi, vetrine, ecc.; - componenti elettronici ed elettromeccanici (13,2%): relè, interruttori, sistemi di alimentazione, motori e sensori industriali, condensatori, bobine, resistenze, materiali per circuiti elettronici, semiconduttori, pannelli LCD, ecc.; - apparecchiature multimediali per autoveicoli e accessori elettronici (12,4%); - avionica, automazione industriale, sistemi di comunicazione e intrattenimento (10,8%): sistemi di intrattenimento e comunicazione in volo, macchine per l'assemblaggio di componenti elettronici, apparecchiature di saldatura, proiettori, sistemi audiovisivi professionali, computer, tablet, sistemi e apparecchiature di comunicazione mobile, ecc. - sistemi di accumulo di energia (8,9%): batterie cilindriche agli ioni di litio, batterie a secco, batterie al litio primarie/secondarie, batterie al nichel-metallo idruro, batterie agli ioni di litio, moduli e sistemi di accumulo di energia; - altro (12,2%). Le vendite nette sono ripartite geograficamente come segue: Giappone (43,2%), Cina (13,4%), Asia (14,7%), Americhe (18,7%) ed Europa (10%).