QIAGEN N.V. ha annunciato nuove aggiunte al crescente numero di applicazioni per QIAcuity, la sua piattaforma di PCR digitale ultrasensibile (dPCR) che ha stabilito nuovi standard utilizzando i cosiddetti nanoparticelle per elaborare i campioni in due ore piuttosto che le cinque ore richieste da altri sistemi. QIAGEN ha avviato due nuove collaborazioni che estendono l'ecosistema QIAcuity: Una collaborazione con Atila BioSystems per fornire soluzioni di test prenatali non invasivi (NIPT) alla franchigia dPCR di QIAGENs. Il NIPT richiede solo un campione di sangue dalla madre e sostituisce metodi di test più invasivi come l'amniocentesi che possono mettere in pericolo il feto e la madre. Un accordo di licenza co-esclusivo e co-marketing con la start-up tedesca Actome GmbH, specializzata in scienze della vita, estende la portata di QIAcuitys oltre la genomica nella proteomica, consentendo la quantificazione delle proteine e l'analisi delle interazioni tra diverse proteine e tra proteine e geni bersaglio. QIAcuity disperde un campione su migliaia di minuscole partizioni nanoplate e poi legge simultaneamente la reazione in ciascuna di esse. Questo gli permette di quantificare anche i segnali più deboli del DNA e dell'RNA e ora delle proteine mentre analizza i virus, i batteri o altri disturbi, comprese le rare mutazioni del cancro. La sua precisione ha già stabilito QIAcuity come strumento vitale nell'analisi delle acque reflue per la SARS-CoV-2. Sfruttando le capacità di QIAGENs in dPCR e anche la preparazione del campione, Atila BioSystems ha lanciato il kit di test prenatale non invasivo iSAFE per l'uso su QIAcuity in gravidanze singole. Il test, solo per uso di ricerca, può rilevare obiettivi che indicano possibili anomalie cromosomiche trisomia 21 associata alla sindrome di Down, trisomia 18 associata alla sindrome di Edwards e trisomia 13 associata alla sindrome di Patau e frazioni fetali. L'elaborazione su QIAcuity richiede solo 2,5 ore rispetto alle cinque ore dei dispositivi rivali, e viene fornito con cinque canali di rilevamento, rendendolo il sistema con le maggiori capacità di multiplexing per questa applicazione. La partnership con Actome comporta un accordo di co-marketing e fornisce a QIAGEN una licenza co-esclusiva per le applicazioni di PCR digitale per utilizzare la tecnologia brevettata Actomes Protein-Interaction-Coupling (PICO) su QIAcuity come metodo ultrasensibile per misurare piccole quantità di proteine e l'interazione tra proteine, nonché tra proteine e geni. La tecnologia PICO traduce lo stato delle proteine complesse in codici a barre di DNA che possono essere amplificati e rilevati su QIAcuity. Come parte dell'accordo, QIAGEN ha fatto un investimento non rivelato in Actome. Le aziende ora svilupperanno congiuntamente saggi per la quantificazione delle proteine, che completeranno l'analisi genomica e aiuteranno a stabilire un quadro più completo di una malattia. La tecnologia ha il potenziale per guidare la scoperta di nuovi biomarcatori e lo sviluppo di nuovi farmaci e diagnostici. È un passo avanti sulla strada della comprensione dell'interactome, tutte le interazioni molecolari in una cellula, che contribuiscono alle malattie.