I prezzi del petrolio scivolano, perché i problemi dell'inflazione superano i possibili tagli alla produzione dell'OPEC+.

I prezzi del petrolio sono scesi martedì dopo aver registrato i guadagni più alti in oltre un mese nella sessione precedente, in quanto le preoccupazioni per l'inflazione globale hanno messo in ombra la prospettiva di possibili tagli alla produzione dell'OPEC+.

I futures del greggio Brent sono scesi di 39 centesimi, o 0,3%, a $104,70 al barile alle 0012 GMT, dopo essere saliti del 4,1% lunedì. Il greggio statunitense West Texas Intermediate era a $96,79 al barile, in calo di 21 centesimi, o dello 0,2%, dopo un aumento del 4,2% nella sessione precedente.

L'inflazione è vicina al territorio a due cifre in molte delle maggiori economie mondiali, un livello che non si vedeva da quasi mezzo secolo, e gli investitori temono che gli Stati Uniti e l'Europa aumentino i tassi di interesse in modo più aggressivo.

A pesare sui prezzi, anche la produzione di petrolio della Russia che ha superato le aspettative sulla scia della guerra in Ucraina, ha detto lunedì il capo dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE). Ma ha detto che Mosca - che definisce le sue azioni in Ucraina "un'operazione speciale" - troverà sempre più difficile mantenere la produzione, dato che le sanzioni occidentali iniziano a farsi sentire.

I Paesi membri dell'AIE potrebbero rilasciare più petrolio dalle riserve petrolifere strategiche (SPR) se lo riterranno necessario alla scadenza dell'attuale regime, ha detto anche il capo dell'agenzia.

L'Arabia Saudita, primo produttore dell'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), la scorsa settimana ha ventilato la possibilità di tagli alla produzione, che secondo le fonti potrebbero coincidere con un aumento dell'offerta da parte dell'Iran, nel caso in cui quest'ultimo raggiungesse un accordo nucleare con l'Occidente.

L'OPEC+, che comprende l'OPEC, la Russia e i produttori alleati, si riunisce per definire la politica il 5 settembre.

Nel frattempo, l'American Petroleum Institute, un gruppo industriale, rilascerà i dati sulle scorte di greggio degli Stati Uniti alle 16.30 EDT (2030 GMT) di martedì. L'Energy Information Administration, il braccio statistico del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, rilascerà i propri dati alle 10.30 (1430 GMT) di mercoledì.

Le scorte di greggio degli Stati Uniti sono probabilmente scese di 600.000 barili, con le scorte di distillati e di benzina anch'esse in calo, secondo un sondaggio preliminare di Reuters di lunedì. [EIA/S]