ZURIGO (awp/ats) - Scendono ulteriormente le riserve di divise detenute dalla Banca nazionale svizzera (BNS): a fine aprile si sono attestate a 732,2 miliardi di franchi, 10,8 miliardi in meno di marzo, mese in cui erano già diminuite di 27,1 miliardi, dopo la contrazione di 15,2 miliardi di febbraio.

L'insieme delle riserve (oro escluso) è passato da 756 a 745 miliardi di franchi, ha indicato oggi l'istituto sul suo sito internet. Gli sbalzi dei dati non sono inconsueti e hanno spesso a che fare con l'evoluzione dei mercati valutari. Possono però anche essere il frutto di manovre di politica monetaria.

Come noto la BNS ha proceduto a quattro aumenti dei tassi nell'ultimo anno, operando un primo rialzo il 16 giugno 2022 (da -0,75% a -0,25%), un secondo il 22 settembre (da -0,25% a +0,50%), un terzo il 15 dicembre (da +0,50% a +1,00%) e un quarto il 23 marzo 2023 (da +1,00% a +1,50%). Non sono esclusi ulteriori ritocchi in futuro, ha fatto sapere l'entità guidata da Thomas Jordan. Il prossimo cruciale esame della situazione economia e monetaria è in in agenda il 22 giugno: vista l'inflazione tuttora elevata (al 2,6% in aprile, è notizia di oggi), gli esperti si aspettano un ulteriore ritocco verso l'alto del tasso guida.