ZURIGO (awp/ats) - Tornano a scendere le riserve di divise detenute dalla Banca nazionale svizzera (BNS): a fine febbraio si sono attestate a 771 miliardi di franchi, 14,7 miliardi in meno di gennaio, mese in cui erano salite di 1,5 miliardi.

L'insieme delle riserve (oro escluso) è passato da 799 a 784 miliardi di franchi, ha indicato oggi l'istituto sul suo sito internet. Gli sbalzi dei dati non sono inconsueti e hanno spesso a che fare con l'evoluzione dei mercati valutari. Possono però anche essere il frutto di manovre di politica monetaria.

Come noto dall'esame della situazione economica e monetaria del 16 giugno 2022 la BNS non considera più troppo elevata la quotazione del franco: al contrario, secondo l'istituto la forza della moneta ha l'effetto positivo di mitigare l'impatto dell'inflazione importata.

La BNS ha anche aumentato i tassi negli ultimi mesi, operando un primo rialzo nella citata seduta di giugno (da -0,75% a -0,25%), un secondo il 22 settembre (da -0,25% a +0,50%) e un terzo il 15 dicembre (da +0,50% a +1,00%). Non sono esclusi ulteriori ritocchi in futuro, aveva fatto sapere l'entità guidata da Thomas Jordan.

La prossima cruciale riunione è in agenda il 23 marzo: vista l'inflazione tuttora elevata (al 3,4% in febbraio, è notizia di ieri), gli esperti si aspettano un ulteriore rialzo compreso fra 50 e 75 punti base.