ZURIGO (awp/ats) - Rallentamento degli affari per Rieter, nome storico del Made in Switzerland: nel 2023 il fabbricante zurighese di macchine e componenti per l'industria tessile ha contabilizzato nuovi ordinativi per 542 milioni di franchi, con un crollo del 53% rispetto all'anno prima. La borsa ha reagito in modo negativo.

Il fatturato è sceso del 6% a 1,4 miliardi di franchi, ha indicato oggi la società con sede a Winterthur (ZH), in attesa delle informazioni più dettagliate che saranno diffuse il 13 marzo. Stando alla dirigenza a pesare sugli affari sono state soprattutto le incertezze geopolitiche globali, che hanno spinto i clienti ad operare minori investimenti.

L'impresa guarda comunque con fiducia al futuro. "Il punto più basso dovrebbe essere alle spalle", ha affermato in una teleconferenza il Ceo Thomas Oetterli. Sulla buona strada è anche il programma di riduzione dei costi, che come già noto prevede un taglio di 400-600 impieghi nella produzione e di altri 300 nell'amministrazione. "Dopodiché saremo al livello di costi previsto", si è detto convinto il 55enne manager svizzero con laurea in economia all'università di Zurigo.

La borsa non ha comunque reagito bene: nel pomeriggio il titolo Rieter perdeva quasi il 3%, in un mercato generalmente orientato a un lieve rialzo. Dall'inizio dell'anno il corso è sceso dell'8%, mentre sull'arco di 52 settimane la performance è del -29%.

Rieter è una realtà importante nella storia economica svizzera. La società fa risalire l'origine dell'azienda a Johann Jacob Rieter (1762-1826), imprenditore che aprì a Winterthur un emporio in cui vendeva spezie esotiche e cotone. All'inizio dell'Ottocento l'impresa diventò una filanda, poi costruì macchine tessili, motori, treni, tram, fucili e altro ancora. Nel 1891 avvenne la trasformazione in società anonima e il Novecento fu all'insegna dell'espansione, anche all'estero. Nel 2011 la componente automobilistica è stata scorporata, dando origine ad Autoneum, pure quotata. Oggi il gruppo può contare su 18 unità produttive in dieci paesi e ha in organico 5100 persone a livello mondiale, di cui il 16% in Svizzera.