ROMA (awp/ats/ans) - Apicoltori, mungitori, viticoltori, cuochi, contadini. Giovani agricoltori schierati tra le balle di fieno, vestiti con gli indumenti da lavoro e muniti di attrezzi, ma soprattutto provvisti della volontà di continuare a costruire il proprio futuro in campagna nonostante le difficoltà.

In centinaia sono scesi oggi in piazza a Milano per protestare contro il caro energia, nel primo giorno del Villaggio Coldiretti a Parco Sempione al grido di slogan come "siamo alla canna del gas" o "non toglieteci il futuro".

Secondo l'organizzazione, a rischio 1 azienda agricola di giovani su 4. Non solo. Gli effetti scatenati dalla guerra in Ucraina, minacciano la sopravvivenza stessa del Made in Italy a tavola. Il caro energia, sottolinea la Coldiretti, investe consumatori e agricoltori colpiti direttamente dall'aumento delle bollette, ma anche indirettamente per l'impatto sui costi di produzione.

A causa della crescita record dei prezzi, più di un italiano su due (51%) taglia la spesa nel carrello, con un effetto a valanga sull'intera filiera agroalimentare che dal campo alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale.

La situazione non è migliore nel resto d'Europa, dove secondo l'Eurostat, tra il secondo trimestre 2021 e lo stesso periodo del 2022, i prezzi di fertilizzanti ed energia per la produzione agricola sono aumentati del 36% in Europa, trascinando al rialzo le quotazioni di cereali (+68%), semi oleosi (+59%) e uova (+45%). Per l'Italia, indica Eurostat, gli aumenti hanno superato il 20%.

"La situazione è particolarmente difficile stante l'aumento dei costi energetici. In alcuni casi abbiamo superato il 500% in termini di aumento del costo", ha spiegato il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini.

"Servono provvedimenti di carattere governativo e soprattutto misure di carattere comunitario a sostegno delle imprese agricole dei singoli stati membri", ha aggiunto Prandini.