ROMA (MF-DJ)--"Rispetteremo gli impegni assunti a suo tempo nei singoli paesi. L'obiettivo in Italia come altrove è quello di raggiungere la piena attività dei nostri insediamenti. Ci vorrà tempo ma possiamo farlo perché siamo in grado di agire su una pluralità di possibilità di scelta. Insomma abbiamo una tastiera più larga per proteggere i nostri dipendenti. Io sono un pragmatico. Quel che abbiamo realizzato di positivo provvederemo a replicarlo. Ciò che conta è il modo in cui lavoriamo per trovare le migliori soluzioni per creare più ricchezza e più forza".

Lo assicura l'a.d. di Stellantis, Carlos Tavares, nella sua prima intervista italiana dopo la nascita del quarto costruttore mondiale con la fusione tra Fca e Psa. Tavares non teme le gelosie tra aree geografiche: "io ho un solo passaporto, quello di Stellantis. La mia esperienza mi ha portato ad operare in diversi Paesi al punto che non mi considero né americano, né europeo. Sono un cittadino del mondo. Se vogliamo creare valore dobbiamo metterci alle spalle queste paure. La paura porta all'immobilismo. Noi abbiamo invece bisogno di un ambiente poco ansiogeno per permettere all'azienda di crescere. Un cambio importante come la nascita di un nuovo gruppo non deve essere per forza sinonimo di distruzione".

"L'Europa avrà un ruolo importante solo se saremo performanti in Europa. Io vedo un futuro positivo. E suggerirei di smetterla di ragionare con la logica che divide in Stellantis i vincitori dagli sconfitti", continua.

Per conquistare il mercato cinese, vero tallone d'Achille del nuovo gruppo, "le cifre ci dicono che in Cina non siamo performanti. Questo è uno dei principali problemi da risolvere. Creeremo una squadra di manager che studi quel mercato e che ci sottoponga possibili soluzioni. Dobbiamo lavorarci sodo", conclude.

pev

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January 20, 2021 03:13 ET (08:13 GMT)