ZURIGO (awp/ats) - È la fine per Monitor Svizzera, pubblicazione con cui Credit Suisse (CS) tastava il polso all'economia a ritmo trimestrale. L'ultimo numero è uscito oggi e contempla un ritocco al ribasso delle previsioni di crescita per il paese di Guglielmo Tell.
Difficilmente la Svizzera sarà in grado di sfuggire al rallentamento dell'economia globale, che si ripercuote sull'industria delle esportazioni, scrivono gli esperti della banca che in questi mesi viene pian piano assorbita completamente dal concorrente UBS. La forte immigrazione e un mercato del lavoro ancora dinamico dovrebbero tuttavia sostenere l'importante settore dei consumi.
Concretamente CS si aspetta una progressione del prodotto interno lordo dello 0,7% quest'anno e dello 0,9% nel 2024. Tre mesi or sono la stima era più alta, pari rispettivamente al +0,9% e al +1,3%. L'inflazione dovrebbe da parte sua attestarsi al 2,2% nel 2023 e all'1,7% nei dodici mesi successivi (in giugno era stata presentata una fascia più ampia, 2,2-2,5% e 1,3-1,7%).
Agli attuali "stimati lettori" di Monitor Svizzera saranno proposti in futuro i contenuti delle analisi dell'ufficio del capo-investimenti di UBS, si legge in una comunicazione di CS. Contattata dall'agenzia Awp, UBS non ha voluto commentare gli sviluppi: non si sa in particolare se tutte le diverse analisi macro di CS cesseranno di esistere. L'istituto guidato da Sergio Ermotti non si è inoltre voluto esprimere sulla sorte dei dipendenti del settore ricerca di Credit Suisse.