Mps : Franco; no smembramento, serve aumento da 1,5 mld (Mess)
05 agosto 2021 alle 08:52
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ROMA (MF-DJ)--"Il perimetro del ramo di azienda oggetto della cessione a Unicredit dovrebbe includere il complesso di beni, immobili, partecipazioni, contratti e rapporti giuridici inerenti l'esercizio dell'attività bancaria e commerciale di Mps. La definizione esatta di questo perimetro sarà disponibile all'esito del processo di due diligence. Non vi sono al momento elementi che facciano ravvedere rischi di smembramento dell'attività di Mps".
A chiarirlo davanti alle Commissioni Finanze di Camera e Senato, è stato ieri sera il titolare del Mef, Daniele Franco. Il ministro dell'Economia, scrive il Messaggero, ha illustrato l'accordo quadro sottoscritto con Unicredit giovedì 29 luglio fornendo un dato significativo: "l'eventuale aumento di capitale di Mps che si rendesse necessario nell'ambito della complessiva struttura dell'operazione sarà finanziato dal decreto Agosto, e sarà pari a 1,5 miliardi". Questa somma è necessaria a favorire il trasferimento del perimetro selezionato a Unicredit e Franco ha confermato che l'esito dello stress test suggerisce "un rafforzamento strutturale di grande portata" con "un aumento ben superiore a quello previsto dal piano 2020-2025 da 2,5 miliardi".
Quanto agli esuberi, Franco ha chiarito che nel caso in cui la Commissione Ue "ponesse un obiettivo più ambizioso" di riduzione dei costi per Mps "gli esuberi di personale potrebbero essere considerevolmente più elevati" rispetto alle 2.500 unità di esodi volontari stimati di Siena. Mps ha oltre 21mila dipendenti e secondo Franco "il governo garantirà la massima attenzione alla tutela dei lavoratori, utilizzando gli spazi negoziali e definendo presidi a sostegno dell'occupazione e del territori". Il ministro ha ricordato che Unicredit ha posto paletti, come la neutralità sul proprio capitale ad esito della due diligence di 40 giorni "prorogabile", un accrescimento significativo dell'utile per azione e l'accordo sulla gestione del personale. Il ministro ha poi ricordato che Unicredit ha posto paletti, come la neutralità sul proprio capitale ad esito della due diligence di 40 giorni "prorogabile", un accrescimento significativo dell'utile per azione e l'accordo sulla gestione del personale. Franco ha altresì confermato che "il Mef riceverà azioni del gruppo Unicredit" ma senza "alterare gli equilibri di governance", vale a dire senza chiedere posti in cda. La strada intrapresa è senza ritorno: "Non vi sono le condizioni per mettere in discussione la cessione» del Montepaschi, il dialogo con Unicredit «è un'iniziativa doverosa". Per Franco questa costituisce una soluzione strategicamente superiore dal punto di vista dell'interesse generale del Paese, motivata sotto un profilo industriale.
UniCredit S.p.A. figura tra i primi gruppi bancari europei. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- banca d'affari, investimento, finanziamento e merchant bank (53,7%): leasing, factoring, realizzazione di operazioni su titoli, interventi sui mercati dei tassi, dei cambi, azionari e di prodotti derivati, brokeraggio, ecc.;
- banca al dettaglio (46,3%).
A fine 2022 il gruppo gestisce 511,9 Mld EUR di depositi e 524,9 Mld EUR di crediti.
La commercializzazione dei prodotti e servizi è garantita da una rete di 3.175 agenzie localizzate principalmente in Italia (2.986).
La ripartizione geografica dei ricavi (prima delle elisioni infragruppo) è la seguente: Italia (43,5%), Germania (24,3%), Europa centrale (16,6%), Est Europa (9,6%) e Russia (6%).