MILANO (MF-DJ)--Lo spread Btp/Bund è tornato sotto quota 130 punti dopo l'accelerazione delle ultime sedute.

"Nell'incontro di ottobre, la Bce è sembrata molto indietro rispetto alla curva. Mentre le dichiarazioni che hanno caratterizzato l'incontro sono state poco rilevanti, la comunicazione su inflazione e tassi ha finito per dare un messaggio debole ai mercati. La presidente Lagarde ha iniziato le sue osservazioni con una dettagliata analisi dell'inflazione, riconoscendo che molti fattori che sembravano essere transitori ora lo sembrano molto meno. Allo stesso tempo, ha minimizzato la necessitá di un rialzo dei tassi nei prossimi 12 mesi, indicando i prezzi scontati dal mercato come sbagliati. Non è stato menzionato il piano per i programmi di acquisto degli asset. Le preoccupazioni sull'inflazione e la negazione di un rialzo dei tassi non vanno molto d'accordo, con i mercati che sono quindi entrati in modalitá sfida nei confronti della Bce", afferma il team strategie di credito globale di Algebris.

"Durante l'incontro, le curve e gli spread europei si sono allargati, scontando in maniera piú aggressiva un prossimo rialzo dei tassi. Il mercato ora sta scontando un rialzo entro la fine del 2022 e altri tre entro la fine del 2023. Tassi piú alti nonostante la guida dovish indicano che i mercati sono ora in balia dell'inflazione. Nell'attuale contesto globale, ciò significa avere tassi piú alti e una curva piú ripida, con un rapido read-across sugli strumenti di credito", concludono gli esperti di Algebris.

"Pensiamo" però che "l'allargamento degli spread periferici ed in particolare dello spread Btp/Bund sia stato troppo netto e troppo rapido", affermano gli strategist di Unicredit. Per contestualizzare, evidenziano gli esperti, "a oltre 135 punti base, massimo intraday di ieri, lo spread a 10 anni era sui massimi da novembre 2020, quando la Bce non aveva ancora annunciato l'ultimo aumento del suo pacchetto Pepp, l'outlook sembrava molto meno roseo di quello attuale e le prospettive politiche erano piú instabili".

Detto questo, proseguono da Unicredit, "l'allargamento degli ultimi giorni dá un'idea abbastanza buona della reazione del mercato qualora percepisca che l'impegno della Bce per evitare qualsiasi frammentazione dei costi di finanziamento nell'Eurozona non sembri molto forte. E se l'allargamento continuerá nelle prossime sedute, la Bce potrebbe volerlo contrastare".

L'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato è esagerato, confermano da DZ Bank, secondo cui il recente selloff sul mercato obbligazionario non continuerá. "Sebbene la Banca centrale europea acquisterá probabilmente un numero significativamente inferiore di obbligazioni nel 2022 rispetto al 2021, non prevediamo che i rendimenti dei Bund a 10 anni aumenteranno in modo significativo su un orizzonte di dodici mesi", afferma l'analista Birgit Henseler. DZ Bank prevede che l'inflazione e la politica monetaria saranno i principali driver della performance del Bund nelle prossime settimane.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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November 02, 2021 10:02 ET (14:02 GMT)