UniCredit, via libera Bce a buyback fino a 3,34 mld, titolo balza
28 marzo 2023 alle 18:58
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MILANO (Reuters) - UniCredit ha ricevuto l'autorizzazione della Banca centrale europea alprogramma di riacquisto azioni proprie per il 2022 per un importo massimo di 3,34 miliardi di euro.
La banca, spiega una nota, punta a eseguire il piano di buyback in due tranche: la prima di circa 2,34 miliardi "il prima possibile" dopo il via libera dell'assemblea, mentre la seconda, per la restante parte di 1 miliardo circa, dovrebbe iniziare nella seconda metà di quest'anno, poco dopo completamento prima tranche.
"L'approvazione è basata sulle informazioni finanziarie fornite dalla società, che hanno evidenziato una significativa solidità dei livelli di capitale e una generazione organica di capitale ai vertici del settore", dice UniCredit.
"Insieme alla consistenza della posizione di liquidità, questi elementi garantiscono che l'azienda possa affrontare scenari di stress da una posizione di forza", aggiunge.
UniCredit ricorda che il buyback, insieme al dividendo proposto, comporta una distribuzione totale agli azionisti per il 2022 di 5,25 miliardi, in crescita del 40% rispetto al 2021.
Per quanto riguarda l'impatto sul capitale, il Cet1 ratio,pro-forma per la distribuzione, è pari al 14,9% a fine 2022 e "si prevede un ulteriore aumento nel primo trimestre 2023".
L'annuncio sul via libera della Bce al buyback ha spinto il titolo in forte rialzo a Piazza Affari, con un balzo del 3,5% alle 16,30.
UniCredit S.p.A. figura tra i primi gruppi bancari europei. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- banca d'affari, investimento, finanziamento e merchant bank (53,7%): leasing, factoring, realizzazione di operazioni su titoli, interventi sui mercati dei tassi, dei cambi, azionari e di prodotti derivati, brokeraggio, ecc.;
- banca al dettaglio (46,3%).
A fine 2022 il gruppo gestisce 511,9 Mld EUR di depositi e 524,9 Mld EUR di crediti.
La commercializzazione dei prodotti e servizi è garantita da una rete di 3.175 agenzie localizzate principalmente in Italia (2.986).
La ripartizione geografica dei ricavi (prima delle elisioni infragruppo) è la seguente: Italia (43,5%), Germania (24,3%), Europa centrale (16,6%), Est Europa (9,6%) e Russia (6%).