BERNA (awp/ats) - L'imprenditore 23enne Dadvan Yousuf e la sua fondazione Dohrnii Stiftung hanno svolto un'attività illecita nella vendita di criptovalute: è la conclusione cui giunge la Finma, l'autorità federale di vigilanza dei mercati finanziari.

In marzo il tribunale cantonale di Zugo ha avviato il fallimento nei confronti di Dohrnii Stiftung per insolvenza: essendo la società in fase di scioglimento la Finma non deve adottare ulteriori provvedimenti, si legge in un comunicato odierno. A Yousuf viene per contro impartito l'ordine di astenersi dall'esercizio di un'attività assoggettata senza la necessaria autorizzazione, un'ingiunzione che l'interessato deve pubblicare per la durata di cinque anni sul suo sito internet. I provvedimenti possono ancora essere impugnati presso il Tribunale amministrativo federale (TAF).

Stando a notizie di stampa Yousuf è attualmente oggetto di un procedimento penale nel canton Berna, dove è accusato, tra l'altro, di truffa per mestiere e appropriazione indebita. Yousuf era arrivato in Svizzera come rifugiato dal Kurdistan all'età di tre anni e ha ripetutamente attirato l'attenzione dei media in patria e all'estero. Ha dichiarato di essere diventato milionario già da adolescente investendo in criptovalute come Bitcoin ed Ethereum.