LOSANNA (awp/ats) - Elevato utile netto, malgrado un calo dei ricavi: può essere sintetizzato così il primo semestre del gruppo energetico Alpiq.

Stando ai dati diffusi oggi la società ha realizzato un profitto di 744 milioni di franchi, a fronte di una perdita di 592 milioni subita nello stesso periodo del 2022, caratterizzato dall'estrema volatilità del mercato. Il risultato operativo rettificato a livello Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) è salito da 114 a 787 milioni. I proventi sono per contro scesi del 17% a 5,0 miliardi, ma rimangono comunque superiori a quelli degli anni precedenti al 2022.

"I risultati dimostrano che abbiamo fatto il nostro dovere: maggiore focalizzazione, meno rischi e cooperazione significativamente migliorata: questo si riflette ora anche nei buoni dati relativi a tutte le attività", afferma la presidente della direzione Antje Kanngiesser, citata in un comunicato. Grazie a una situazione della liquidità definita molto buona il consiglio di amministrazione propone anche di versare un dividendo straordinario per un ammontare di 93 milioni.

Alpiq ha sede a Losanna e dà lavoro a circa 1200 persone. Il gruppo è nato nel 2009 dalla fusione fra Atel (Aare e Ticino SA di Elettricità) ed EOS (Energie Ouest Suisse). Messa in difficoltà dall'evoluzione del mercato dell'energia elettrica, nel 2018 l'azienda aveva venduto le sue attività industriali, riducendo in tal modo le sue dimensioni. La società è attiva a livello internazionale offrendo ai clienti soluzioni nel campo della produzione e della commercializzazione di energia. Produce energia idroelettrica da oltre cento anni e ha anche partecipazioni in due centrali nucleari elvetiche (Gösgen e Leibstadt), nonché in impianti termici, eolici e fotovoltaici in Europa. Nel 2019 i principali azionisti hanno tolto il gruppo dalla borsa.