ROMA (MF-NW)--"Sta iniziando un periodo di grande difficoltà delle famiglie italiane. Negli ultimi cinque mesi, da aprile ad agosto, le sofferenze bancarie legate ai cittadini sono aumentate di 600 milioni di euro, passando da 9,3 miliardi a 9,9 miliardi con una crescita attorno al 6,5%". Lo ha detto a Radio Rai Uno il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, spiegando che "dal nostro osservatorio privilegiato registriamo segnali di enorme disagio che è prima di tutto economico ed è poi anche social".

"La crescita delle sofferenze bancarie è la spia di una situazione difficile, figlia, purtroppo, del repentino aumento del costo del denaro deciso dalla Bce che ha portato il tasso base da zero a 4,5% in appena 14 mesi con 10 rialzi. È un record di cui non c'è da andare particolarmente fieri: la politica monetaria della Bce, infatti, ha avuto un impatto fortissimo sul mercato dei mutui, in particolare quelli a tasso variabile che corrispondo a un terzo del totale ovvero 140 miliardi su complessivi 425 miliardi, con le rate mensili cresciute del 70-80%", ha proseguito il segretario della Fabi.

"L'inversione dell'andamento delle sofferenze deve preoccupare anche perché le banche, come hanno fatto sistematicamente negli ultimi anni, cedono i loro pacchetti di prestiti deteriorati, cioè di rate non pagate, a società specializzate nel recupero crediti e queste società agiscono con modalità discutibili. Ne consegue che il problema delle sofferenze esce dal settore bancario, che ripulisce i suoi bilanci, e viene trasferito sui territori, con conseguenze spesso estremamente dannose per i cittadini e per le imprese», ha aggiunto Sileoni.

Quanto alla crescita dei prezzi, secondo il segretario generale della Fabi "l'inflazione, pari al 5,3%, colpisce stipendi e risparmi: retribuzioni e soldi sui conti correnti perdono sistematicamente potere d'acquisto. Sui conti correnti, inoltre, agisce da un lato l'inflazione, dall'altro la scarsa remunerazione da parte delle banche che, sbagliando, considerano i conti correnti alla stregua di strumenti di servizio, non meritevoli, in quanto tali, di adeguato riconoscimento economico".

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1913:01 ott 2023


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