di Francesco Canepa e Balazs Koranyi

FRANCOFORTE (Reuters) - I banchieri della Bce vogliono iniziare presto a discutere di come affrontare il problema delle migliaia di miliardi di euro di liquidità in eccesso, con l'aumento dei requisiti di riserva vista come prima mossa.

Il dibattito, che probabilmente inizierà durante la prossima riunione della Bce ad Atene il 26 ottobre o durante un incontro autunnale, segna una nuova fase nella lotta all'inflazione.

Francoforte ha già alzato i tassi di interesse 10 volte a livelli record, ma l'inflazione rimane ben al di sopra del target del 2%.

Con i tassi probabilmente fermi almeno fino a dicembre, i banchieri centrali iniziano ora a spostare la loro attenzione sulla liquidità che hanno iniettato nel sistema bancario in un decennio di acquisti di bond.

Questa riserva di denaro attenua l'impatto dei rialzi dei tassi, riducendo la concorrenza per i depositi e si traduce in ingenti pagamenti di interessi - e conseguenti perdite - da parte di alcune banche centrali.

Secondo le fonti, le discussioni su come ridurre l'eccesso di liquidità si concentreranno su tre aree: l'ammontare delle riserve che le banche devono mantenere presso la Bce, l'uscita dai programmi di acquisto di bond e un nuovo quadro di riferimento per la gestione dei tassi di interesse a breve termine.

Un portavoce della Bce non ha commentato.

AUMENTARE LE RISERVE

Diversi esponenti della Bce sono favorevoli ad aumentare l'ammontare delle riserve che le banche devono depositare presso la banca centrale - sulle quali non guadagnano interessi - dall'1% dei depositi dei clienti a una cifra che potrebbe essere più vicina al 3% o al 4%, hanno detto le fonti.

Secondo le fonti, questo avrebbe il duplice vantaggio di eliminare la liquidità dal sistema bancario e di ridurre l'importo che la Bce e le 20 banche centrali nazionali della zona euro pagano in interessi sui depositi, il che ha portato a grandi perdite per alcuni istituti.

Secondo le fonti, questo potrebbe essere un passo più facile da compiere per la Bce, dato che i banchieri centrali ne hanno già discusso nella riunione di luglio e le riserve obbligatorie sono attualmente esigue, pari a 165 miliardi di euro, rispetto a una liquidità in eccesso di 3.700 miliardi di euro.

Tuttavia, una fonte ha riferito che alcuni vorrebbero accorpare la decisione sulle riserve con quella sui programmi di acquisto di asset e sul quadro dei tassi di interesse della Bce, il che potrebbe portare a un processo molto più lento.

Il dibattito sulla riduzione dei 4.800 miliardi di euro di debito accumulato dalla Bce con diversi programmi dal 2015, soprattutto per scongiurare il rischio di deflazione, è stato considerato dalle fonti più difficile.

In molti hanno menzionato la possibilità di eliminare gradualmente il Programma di acquisto di emergenza per la pandemia (Pepp), non sostituendo i bond in scadenza, ma in tutti c'è la preoccupazione di non creare tensioni sui mercati finanziari, in particolare agli investitori nei titoli di Stato italiani.

La presidente della Bce Christine Lagarde ha detto la scorsa settimana che i banchieri centrali non hanno discusso i programmi di acquisto di bond durante l'ultima riunione. Ha descritto il Pepp come la "prima linea di difesa" della Bce per preservare la trasmissione della politica monetaria- nel gergo della banca centrale, la stabilità del mercato obbligazionario nei Paesi più indebitati.

Il governatore della banca centrale slovena Bostjan Vasle ha recentemente appoggiato la vendita di obbligazioni acquistate nell'ambito del più vecchio programma di acquisto di attività della Bce, meno flessibile del Pepp. Tuttavia una delle fonti ha sottolineato che ciò comporterebbe perdite ancora maggiori per la Bce, dato che tali bond sono stati acquistati per lo più a prezzi più alti.

Le fonti hanno aggiunto che questo delicato equilibrio implica che una decisione sui programmi di acquisto di bond potrebbe non arrivare quest'anno e che è molto improbabile che qualsiasi cambiamento entri in vigore fino all'inizio del 2024 o addirittura in primavera.

Il governatore slovacco Peter Kazimir ha detto che avrebbe aspettato altri sei mesi prima di prendere una decisione sul Pepp.

Infine, le fonti hanno detto che non si è ancora iniziato a discutere del quadro di politica monetaria - se la Bce voglia continuare a fissare una soglia minima per il tasso interbancario o tornare a un sistema di corridoi in cui fornisce un limite inferiore e uno superiore.

Il primo prevede che la Bce mantenga una maggiore quantità di liquidità in eccesso nel sistema bancario, anche se nessuna delle fonti ha voluto azzardare un'ipotesi sull'entità di tale eccesso.

Le fonti prevedono che il dibattito si protrarrà fino al 2024 e non vedono la necessità di affrettare i tempi, poiché l'ammontare delle riserve in eccesso depositate presso le banche implica che la Bce è di fatto bloccata con un sistema minimo per gli anni a venire.

Uno studio presentato al simposio estivo della Bce a Sintra ha dimostrato che ora che lo stimolo monetario non è più necessario, la Bce potrebbe ridurre la liquidità bancaria a un livello compreso tra 521 miliardi di euro e 1.400 miliardi di euro, continuando a soddisfare allo stesso tempo il bisogno di riserve delle banche.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)