Le principali banche centrali stanno segnalando che i tassi d'interesse probabilmente si abbasseranno nei prossimi mesi a causa dell'indebolimento dell'inflazione, mettendo fine a quello che è stato il ciclo di inasprimento più aggressivo degli ultimi decenni.

Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Svezia hanno tutti lasciato i tassi fermi questa settimana, mentre la Federal Reserve statunitense ha dichiarato di vedere tassi più bassi all'orizzonte.

I trader si aspettano che la Fed e la BCE inizino ad alleggerire i tassi intorno alla metà dell'anno, mentre il Giappone, paese outlier, potrebbe finalmente aumentare i tassi a breve.

Ecco come si posizionano le grandi banche centrali, classificate in termini di rialzi dei tassi nel recente ciclo di inasprimento.

1) STATI UNITI

La Fed ha mantenuto i tassi fermi al 5,25%-5,5% mercoledì.

Il presidente Jerome Powell ha dichiarato che i tassi di interesse hanno raggiunto il picco massimo e che si abbasseranno nei prossimi mesi a causa del continuo calo dell'inflazione.

Tuttavia, si è fermato a non dichiarare la vittoria nella lotta contro l'inflazione che la banca centrale conduce da due anni, smorzando le speranze degli investitori di un taglio dei tassi già nella riunione del 19-20 marzo.

I trader prevedono ora un primo taglio a maggio, con 144 bps di allentamento in totale prezzati entro la fine dell'anno.

2) NUOVA ZELANDA

La Reserve Bank of New Zealand ha mantenuto i tassi d'interesse ad un massimo di 15 anni del 5,5% a novembre e si prevede che li manterrà nuovamente nella riunione del 28 febbraio, prima di tagliare già a maggio.

L'inflazione è risultata inferiore alla previsione della banca centrale del 5% nell'ultimo trimestre del 2023.

3) BRITANNIA

La Banca d'Inghilterra ha mantenuto i tassi ai massimi di quasi 16 anni giovedì, ma ha ammorbidito la sua posizione sul momento in cui potrebbe tagliarli, mentre uno dei suoi responsabili politici ha espresso il primo voto per una riduzione dei costi di prestito dal 2020.

Tuttavia, con due membri del Comitato di politica monetaria della BoE che hanno votato a favore di un rialzo dei tassi, i mercati hanno mitigato le scommesse sul taglio dei tassi. I trader vedono ora una probabilità di circa il 50% di un taglio di un quarto di punto a giugno, in calo rispetto al 64% prima della decisione della BoE.

4) CANADA

La Banca del Canada ha mantenuto i tassi al 5% il 24 gennaio per la quarta riunione consecutiva.

Ha dichiarato che, sebbene l'inflazione sottostante sia ancora una preoccupazione, l'attenzione della banca si sta spostando sul momento in cui tagliare i costi di prestito, piuttosto che sull'opportunità di un nuovo rialzo. I mercati prevedono un taglio di un quarto di punto entro giugno.

5) ZONA EURO

La BCE ha lasciato i tassi invariati ad un livello record il 25 gennaio, ma una posizione leggermente più morbida sull'inflazione ha dato ai mercati un indizio che stava iniziando a contemplare un allentamento della politica.

I mercati monetari ritengono che la BCE potrebbe essere la prima grande banca centrale a tagliare i tassi, con i trader che valutano una probabilità di circa il 90% di un taglio dei tassi di un quarto di punto per aprile, e di circa 140 punti base in totale entro la fine dell'anno.

6) NORVEGIA

La Norges Bank, che ha effettuato un rialzo dei tassi a sorpresa a dicembre, ha mantenuto il suo tasso di riferimento invariato al 4,50% il 25 gennaio e ha dichiarato che i costi di prestito rimarranno fermi "per qualche tempo".

L'inflazione core norvegese è scesa al minimo di 15 mesi del 5,5% a dicembre. Una corona norvegese rafforzata dovrebbe ammorbidire i prezzi delle importazioni.

7) AUSTRALIA

La Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi fermi a dicembre al 4,35%. Dai verbali della riunione è emerso che ha preso in considerazione la possibilità di aumentare nuovamente i tassi, sebbene i mercati stiano valutando i tagli da settembre.

I dati di gennaio hanno mostrato un ammorbidimento delle condizioni aziendali e delle pressioni inflazionistiche, mentre l'Australia rimane vulnerabile alle condizioni economiche traballanti della Cina, il suo principale partner commerciale.

8) SVEZIA

La banca centrale svedese, che giovedì ha lasciato il suo tasso di riferimento fermo al 4%, afferma che potrebbe anticipare i tempi di un primo taglio dei tassi se l'inflazione continua a rallentare.

Gli economisti ritengono che la Riksbank inizierà l'allentamento a maggio o giugno.

9) SVIZZERA

Un franco svizzero forte, in rialzo del 5% rispetto all'euro dall'inizio del 2023, ha smorzato le pressioni sui prezzi in una nazione che potrebbe essere destinata ad un taglio anticipato dei tassi.

A dicembre, l'inflazione ha superato l'obiettivo del 2% della Banca Nazionale Svizzera (BNS) per il settimo mese consecutivo. Il presidente della BNS, Thomas Jordan, ha dichiarato che non sono necessari ulteriori rialzi rispetto all'attuale livello dell'1,75%.

10) GIAPPONE

La Banca del Giappone ha mantenuto le sue impostazioni monetarie ultra-facili il 24 gennaio, ma ha segnalato che le condizioni per eliminare gradualmente il suo enorme stimolo si stanno realizzando, suggerendo che potrebbe presto porre fine ai tassi di interesse negativi.

Gli economisti intervistati da Reuters si aspettano che la BOJ faccia questa mossa entro aprile. L'inflazione core del Giappone è rallentata per il secondo mese consecutivo a dicembre, ma è rimasta al di sopra del suo obiettivo del 2%.