Il dollaro australiano ha guadagnato con cautela giovedì, grazie all'aumento dei prezzi del minerale di ferro e alla pausa dell'ascesa del dollaro americano, trascurando il calo dei numeri dell'occupazione locale, mentre le prospettive di un taglio dei tassi d'interesse sembrano ancora lontane.

L'Aussie è salito dello 0,1% a $0,6444, dopo essere avanzato dello 0,5% durante la notte, registrando il primo guadagno in quattro sessioni. Ora affronta la resistenza a $0,6450, mentre il supporto a $0,6340 regge per ora.

Il dollaro kiwi è rimasto piatto a $0,5917, dopo essere rimbalzato dello 0,7% durante la notte grazie all'inflazione interna ancora appiccicosa.

Le due valute hanno tratto un certo sostegno dalla ripresa del sentimento di rischio, mentre le azioni asiatiche hanno guadagnato l'1% in un contesto di rallentamento dell'ascesa del dollaro statunitense. I prezzi del minerale di ferro sono balzati del 3%, mentre il carbone ha registrato un'impennata del 4%, contribuendo a sostenere il dollaro australiano, incentrato sulle materie prime.

I dati locali hanno mostrato che l'occupazione australiana è scesa di 6.600 posti di lavoro a marzo, dopo un febbraio da urlo, anche se l'aumento del tasso di disoccupazione ha disatteso le aspettative, a dimostrazione del fatto che il mercato del lavoro rimane relativamente rigido.

"Abbiamo bisogno di qualche altro dato sul mercato del lavoro per avere maggiore chiarezza, ma in questo momento la forza lavoro di oggi è coerente con i rischi della nostra ipotesi di base della RBA di un inizio più tardivo del ciclo di allentamento e di un ciclo più piccolo", ha detto Su-Lin Ong, capo economista di RBC Capital Markets.

"Una RBA paziente probabilmente rimarrà in disparte per un po' di tempo".

I mercati hanno già ridotto le scommesse che la Reserve Bank of Australia taglierà i tassi quest'anno, con gli swap che implicano solo una probabilità del 65% di un taglio dei tassi a dicembre, il che significa che anche un taglio dei tassi quest'anno non è garantito.

Il rendimento dei titoli di Stato a tre anni è salito di 3 punti base al 3,901%, mentre il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è rimasto al 4,306%.