BUENOS AIRES (awp/ats/ans) - L'incertezza che permane in Argentina alla luce dei risultati del primo turno delle elezioni presidenziali, con la definizione su quale orientamento adotterà il Paese rimandata al ballottaggio di novembre, si riflette oggi all'apertura dei mercati finanziari.

Dopo una settimana di relativa calma pre-elettorale oggi si registrano nuove pressioni svalutative sul peso e un forte incremento del rischio Paese.

Il dollaro aveva chiuso la settimana scorsa a una quotazione di 950 pesos sui mercati paralleli mentre oggi viene segnalato già oltre i 1000, con un forte i 365 pesos del cambio ufficiale rimasto invece stabile.

Forti cali si registrano anche sul fronte della quotazione dei titoli di Stato in dollari che in apertura dei mercati a New York stanno lasciando sul terreno oltre il 10% del loro valore.

Parallelamente ha ripreso a salire anche lo spread misurato sui titoli emessi dal Tesoro Usa, arrivato a 2659 unità, con un incremento del 10% rispetto alla chiusura di venerdì.

Il primo turno delle presidenziali ha visto imporsi a sorpresa il candidato del peronismo progressista (Up), Sergio Massa, con il 36,68%, sull'ultraliberista Javier Milei, con il 29,98% delle preferenze.