Il Chartered Institute of Personnel and Development (CIPD) ha dichiarato che i datori di lavoro del settore privato e di quello pubblico prevedono entrambi aumenti salariali del 5%, il che significa che i lavoratori pubblici sono sulla buona strada per il loro più grande aumento salariale da quando il CIPD ha iniziato le sue indagini nel 2012.

L'indagine del 18 settembre-8 ottobre, condotta su 2.000 datori di lavoro, ha avuto luogo dopo che il Primo Ministro Rishi Sunak ha offerto un aumento salariale di oltre il 6% a insegnanti, medici e altri lavoratori pubblici nel mese di luglio.

La Banca d'Inghilterra prevede una crescita salariale del 4,25% l'anno prossimo, una parte importante della sua decisione di mantenere i tassi d'interesse ad un massimo di 15 anni, il 5,25%, nonostante il calo dell'inflazione globale e i segnali di stagnazione dell'economia.

L'indagine del CIPD ha mostrato che il 51% dei datori di lavoro del settore pubblico ha segnalato posti vacanti difficili da riempire, rispetto al 38% dei datori di lavoro del settore privato.

Le intenzioni complessive di licenziamento sono diminuite per la prima volta in quasi due anni, con il 17% dei datori di lavoro che prevede di effettuare dei licenziamenti alla fine del 2023.

"L'economia post-pandemia è stata caratterizzata da un alto numero di posti vacanti e da una diminuzione dell'offerta di candidati, e questa dinamica continua", ha dichiarato Jon Boys, economista senior del mercato del lavoro del CIPD.

"Rimane una forte domanda di personale, in particolare nel settore pubblico. Non sorprende quindi che i datori di lavoro si aspettino aumenti salariali pari a quelli del settore privato per rimanere competitivi".

L'indagine ha anche mostrato che un quarto delle organizzazioni con posti vacanti difficili da riempire prevede di introdurre o aumentare l'automazione, quasi il doppio del livello della metà del 2022.

I dati ufficiali previsti per martedì sottolineeranno probabilmente il dilemma della BoE: i numeri dell'occupazione sono destinati a scendere, ma la crescita dei salari è ancora vicina ai massimi storici, secondo gli economisti intervistati da Reuters.