(Reuters) - Stellantis ha interrotto la produzione in Russia nell'aprile 2022, ma questo non ha impedito ai russi di usare un partner cinese per produrre nuove versioni dei modelli Citroen nello stabilimento dismesso dal produttore italo-francese.

E' quanto risulta dai dati doganali, e riferito anche da due fonti.

Nel dicembre 2023, la società russa Automotive Technologies ha importato almeno 42 car kit per l'assemblaggio del modello Citro?n C5 Aircross presso lo stabilimento di Kaluga, controllato da Stellantis, come risulta dalle registrazioni doganali di un fornitore di dati commerciali.

I kit, fabbricati in Cina, sono stati prodotti dall'azienda Dongfeng Motor Group.

Automotive Technologies stava assemblando la Citro?n C5 Aircross nello stabilimento di Kaluga, secondo quanto detto da due dipendenti di alcune concessionarie automobilistiche russe.

Non è chiaro se i kit provenienti dalla Cina contenessero parti che rientrano nell'ambito delle sanzioni occidentali contro la Russia, nelle quali non rientra Pechino, e i dati doganali o le fonti non lasciano intendere che Stellantis fosse a conoscenza delle importazioni.

Tuttavia, i risultati evidenziano la mancanza di controllo che aziende occidentali come Ikea o Carlsberg hanno ora sui loro marchi, dopo aver sospeso le operazioni in Russia o aver lasciato il Paese dopo l'invasione dell'Ucraina del febbraio 2022.

Inoltre, dimostrano la crescente dipendenza della Russia da Pechino, in particolare per il settore automobilistico.

In merito a quanto scoperto da Reuters, Stellantis ha dichiarato di aver concluso che dal 31 dicembre 2023 ha "perso il controllo delle proprie attività in Russia" con una conseguente perdita di 144 milioni di euro, compresa la perdita di 87 milioni di euro di liquidità ed equivalenti.

Dongfeng, il ministero dell'Industria e del Commercio della Federazione Russa e Automotive Technologies non hanno risposto alle richieste di commento via e-mail.

L'industria automobilistica russa dipendeva fortemente dagli investimenti, dalle attrezzature e dai pezzi di ricambio provenienti dall'estero, in particolare dall'Europa.

Stellantis sostiene di aver interrotto le operazioni a causa di difficoltà logistiche e delle sanzioni imposte alla Russia.

L'azienda italo-francese possiede il 70% dello stabilimento di Kaluga, mentre il restante 30% è detenuto da Mitsubishi Motors. Prima dell'invasione russa dell'Ucraina, lo stabilimento produceva automobili Peugeot, Citroen, Opel e Mitsubishi con una capacità annua di 125.000 veicoli.

(Tradotto da Laura Contemori, editing Francesca Piscioneri)