A metterlo nero su bianco l'organizzazione con sede a Washington nel 'World Economic Outlook' diffuso oggi.

In particolare, la previsione sulla crescita di quest'anno è stata alzata a 0,7%, dallo 0,6% ipotizzato in gennaio, mentre quella per il prossimo è stata ridotta a 0,8% rispetto a 0,9%.

Analogo il trend ipotizzato dal governo guidato da Giorgia Meloni: nel Cdm odierno l'esecutivo dovrebbe varare il Def che prevede una crescita il prossimo anno dell'1,4%, in calo rispetto alla proiezione dell'1,9% fatta a novembre, mentre l'obiettivo del Pil per il 2023 dovrebbe essere portato all'1% dallo 0,6%.

L'Italia quest'anno - secondo il Fondo - è vista crescere leggermente meno dell'intera zona euro, per la quale le stime si attestano a +0,8%, mentre il divario si allarga il prossimo anno quando le previsioni per il blocco sono per +1,4%.

Quest'anno il Fmi prevede una leggera contrazione per la Germania a -0,1%.

Per quanto riguarda l'inflazione, il Fmi vede in Italia un tasso a 4,5% per quest'anno che scenderà poi a 2,6% il prossimo anno mentre il tasso di disoccupazione è dato a 8,3% quest'anno e a 8,4% il prossimo.

"L'economia globale vive di nuovo un momento di forte incertezza a causa degli effetti cumulati degli shock avversi degli ultimi tre anni - la pandemia da Covid e l'invasione della Russia in Ucraina - che si manifestano in maniera imprevista", osserva il Fondo nel documento.

(Sara Rossi, editing Stefano Bernabei)