L'Office of Foreign Assets Control (OFAC), l'unità del Tesoro statunitense che supervisiona le sanzioni, ha congelato i fondi all'inizio di quest'anno, hanno detto due delle fonti. Entrambe sono funzionari governativi indiani, ma hanno rifiutato di identificare se stessi o le aziende, citando la sensibilità della questione.
Il congelamento dell'OFAC è la prima misura punitiva nota nei confronti di un'azienda indiana dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia lo scorso anno e le successive sanzioni occidentali nei confronti delle entità russe.
L'OFAC ha congelato i fondi quando le unità con sede negli Emirati Arabi Uniti delle società indiane non specificate hanno cercato di trasferirli per acquistare diamanti grezzi. Reuters non ha potuto determinare se il denaro fosse stato trasferito ad Alrosa o ad un'altra parte.
"Il governo è consapevole dell'azione dell'OFAC e ha avviato un dialogo in merito", ha detto una delle fonti governative indiane. "Il problema era il sospetto di legami commerciali con Alrosa".
Le aziende indiane colpite dall'azione hanno dichiarato al Governo che i pagamenti erano destinati a entità russe non soggette a sanzioni o a ordini completati prima dell'entrata in vigore delle sanzioni su Alrosa nell'aprile dello scorso anno, ha detto la fonte.
Alrosa, il più grande produttore di diamanti grezzi al mondo, controllato dallo Stato, non ha risposto a un'e-mail di richiesta di commento. Anche i Ministeri del Commercio e degli Esteri dell'India e il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti non hanno risposto alle richieste.
L'India ha la più grande capacità di lavorazione di diamanti al mondo ed ha esportato diamanti lavorati per un valore di oltre 22 miliardi di dollari nell'ultimo anno fiscale che si è concluso il 31 marzo. L'industria, basata principalmente nello Stato occidentale del Gujarat, acquista diamanti grezzi da fornitori di Paesi come gli Emirati Arabi Uniti, il Belgio e la Russia. (Servizi aggiuntivi di Rajendra Jadhav a Mumbai, Polina Devitt a Londra, David Lawder a Washington; Redazione di Conor Humphries)
