Le entrate del petrolio e del gas della Russia nel mese di luglio aumenteranno del 50% rispetto all'anno precedente, raggiungendo quasi 14 miliardi di dollari, grazie al rafforzamento dei prezzi del petrolio e all'indebolimento del rublo, secondo i calcoli di Reuters di giovedì.

I proventi del petrolio e del gas sono stati la fonte di denaro più importante per il Cremlino, rappresentando circa un terzo o la metà dei proventi totali del bilancio federale nell'ultimo decennio.

Le stime preliminari prevedono che le entrate del petrolio e del gas della Russia a luglio saranno pari a 1,22 trilioni di rubli (13,93 miliardi di dollari), in aumento rispetto ai 747 miliardi di rubli di giugno e agli 811 miliardi di rubli del luglio 2023.

I proventi per il periodo da gennaio a luglio dovrebbero aumentare del 65% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 6,9 trilioni di rubli.

Il Ministero delle Finanze russo pubblicherà i dati di luglio il 5 agosto.

I pagamenti di luglio beneficeranno anche dell'imposta sui profitti della Russia, tipicamente pagata una volta al trimestre, raccogliendo circa 500 miliardi di rubli, secondo i calcoli di Reuters.

Le casse sono state incrementate da un aumento del prezzo medio del petrolio degli Urali in Russia, che ha raggiunto i 6.405 rubli (73,12 dollari) per tonnellata nel secondo trimestre, rispetto ai 6.139 rubli del trimestre precedente.

Il bilancio dovrebbe anche beneficiare di minori sussidi alle raffinerie nell'ambito del cosiddetto meccanismo di smorzamento e dell'imposta di consumo. Questi pagamenti dal bilancio sono destinati a diminuire a luglio di circa 29 miliardi di rubli rispetto a giugno.

Per l'intero 2024, il Governo ha preventivato entrate federali di 10.700 miliardi di rubli dalle vendite di petrolio e gas, con un aumento del 21% rispetto al 2023, quando i prezzi del petrolio più bassi e il calo delle esportazioni di gas hanno ridotto le entrate del 24%.

L'obiettivo per il 2024 è stato rivisto al ribasso rispetto ai piani iniziali di 11.500 miliardi di rubli.

La Russia ha aumentato pesantemente la spesa per la difesa e la sicurezza da quando ha lanciato quella che definisce l'operazione militare speciale in Ucraina nel febbraio 2022, portando a due deficit annuali consecutivi superiori a 3 mila miliardi di rubli, circa il 2% del PIL. (Servizio di Reuters a cura di David Goodman)