(Alliance News) - Lunedì, i principali listini europei hanno chiuso in territorio positivo, in una giornata in cui i mercati sono stati ancora influenzati dalle preoccupazioni sull'evoluzione del conflitto nel Medio Oriente.

FTSE Mib chiude in rialzo dell'1,2% a 27.810,61, il Mid-Cap sale dello 0,8% a 39.176,04, lo Small-Cap registra un rialzo dello 0,3% a 25.210,61 e l'Italia Growth finisce in lieve aumento a 8.096,67.

In Europa, il FTSE 100 di Londra chiude in rialzo dello 0,6%, il CAC 40 di Parigi finisce in rialzo dello 0,8% e il DAX 40 di Francoforte sale dello 0,9%.

"Il rischio geopolitico è tornato al centro dell’attenzione a causa delle tensioni tra Israele e Gaza, che sono sfociate in una guerra. Le implicazioni sul mercato dipenderanno dall’estensione del conflitto: se la sua portata rimane regionale, è improbabile che l’impatto sul mercato duri a lungo; se altri esponenti regionali si uniranno al conflitto, i mercati lo vedranno come un proxy del confronto tra Stati Uniti e Iran. Nella seconda ipotesi, le tensioni globali potrebbero acuirsi e l’approvvigionamento di petrolio subirebbe un’interruzione sostanziale, dal momento che la produzione iraniana ha registrato una tendenza al rialzo per buona parte del 2023 e persino la produzione saudita potrebbe essere messa a rischio. Un indebolimento dei titoli azionari e del credito insieme ad un aumento dei tassi e delle materie prime rappresenterebbero quindi lo scenario più probabile di un’ulteriore escalation", ha commentato il Global Credit Team di Algebris Investments.

"Gli esponenti della Fed hanno riconosciuto l’inasprimento delle condizioni finanziarie dovuto all’aumento dei rendimenti a lungo termine, e secondo alcuni questo potrebbe eliminare la necessità di ulteriori rialzi. A smentire ciò, la scorsa settimana l’inflazione ha sorpreso al rialzo dello 0,1%, con un CPI headline al 3,7% annuo e core al 4,1%. L’aumento è stato determinato da una sorpresa al rialzo dei beni rifugio, per i quali però sappiamo che gli indicatori principali puntano al ribasso e quindi il quadro sottostante di allentamento delle pressioni sui prezzi è rimasto invariato. La Fed si riunirà il prossimo 1 novembre e i mercati quotano solo 4 pb o il 16% di probabilità di un rialzo".

Sul listino principale di Piazza Affari, fa meglio di tutti UniCredit che si prende la vetta salendo del 2,6%, seguita da BPER Banca ed ERG in verde del 2,3%.

Italgas guadagna l'1,4%. La società ha fatto sapere lunedì di aver concluso l'acquisizione dal gruppo Veolia Environnement SA del ramo d'azienda cui fanno capo le concessioni detenute in Italia nel settore idrico.

Per l'acquisto la società potrà riconoscere al gruppo Veolia complessivamente fino a EUR115 milioni - in termini di equity value -, in parte subordinati al raggiungimento di alcuni obiettivi delle società operative.

Recordati - in attivo dello 0,5% - ha comunicato la nomina di Milan Zdravkovic come Executive Vice President di Research & Development.

Tra i ribassisti ci sono i titoli legati al petrolio, con Saipem che cede l'1,4% e Tenaris che cede lo 0,7%.

A fare peggio di tutti c'è Telecom Italia, in rosso del 6,2%. La presentazione dell'offerta vincolante da parte di KKR, largamente attesa, non rilancia il titolo dell'ex colosso telefonico di Stato. Anzi, pare affossarlo. Pesano la scelta di separare Telecom Sparkle e le parole del ministro Giancarlo Giorgetti, assai cauto sul buon esito dell'operazione.

"Il mercato cerca di decifrare le parole del ministro dell'Economia, improntate alla massima cautela, ma forse interpretate anche come un po' fredde. Nel corso della conferenza stampa di presentazione della Manovra 2023, a una domanda sull'offerta del fondo Usa per la rete, Giorgetti ha prima definito il tema "complesso", ricordando che in prima battuta si devono esprimere cda e assemblea dei soci. Poi ha affermato: "Vediamo l'esito finale e soprattutto se la proposta sarà accettata, altrimenti si penserà a qualcosa di diverso"", ha scritto Francesco Bonazzi, columnist di Alliance News.

Tra le midcap, Salvatore Ferragamo - in rialzo dello 0,8% - ha comunicato di essere stata ammessa al regime di adempimento collaborativo.

Iren sale dello 0,6%, dopo aver fatto sapere mercoledì che, tramite la controllata Iren Ambiente Toscana, ha perfezionato l'acquisizione del controllo della società Semia Green, azienda attiva nel campo dell'economia circolare.

La restante quota del capitale sociale è detenuta da Sienambiente, già socio di Semia Green ed in cui il gruppo Iren è presente con una partecipazione del 40%.

Sullo Small-Cap, Itway chiude in rialzo del 5,9% dopo aver comunicato lunedì di aver siglato una partnership strategica con la società One Identity in ambito identity governance.

Il gruppo Itway prevede nel prossimo biennio ricavi per circa EUR4 milioni operando nei settori banche e assicurazioni, sanità, energia, istruzione e pubblica amministrazione.

Tra le PMI, Almawave chiude in rosso del 7,8%, dopo aver comunicato lunedì che, oggi, Davide Diotallevi assume il ruolo di Chief Financial Officer e Investor Relations Manager del gruppo.

Jonix chiude in rosso del 2,3% dopo aver comunicato venerdì di aver chiuso i primi nove mesi con ricavi di EUR960.000, in calo rispetto a EUR2,0 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

I ricavi dall'estero ammontano a EUR300.000 da EUR530.000, quelli dall'Italia calano a EUR660.000 da EUR1,5 milioni.

A New York, il Dow è in calo dello 0,3% a 33.021,86, il Nasdaq è poco sopra la parità a 13.222,32 e l'S&P 500 è in rosso dello 0,2% a 4.248,10.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0549 contro USD1,0501 registrato in chiusura azionaria europea di venerdì, mentre la sterlina vale USD1,2195 da USD1,2134 di venerdì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD90,26 al barile da USD89,68 al barile di venerdì in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD1.934,75 l'oncia da USD1.921,41 l'oncia di giovedì sera.

Il calendario macroeconomico di martedì si apre alle 0630 CEST con l'indice di attività delle industrie nel terziario, mentre alle 0800 CEST il Regno Unito pubblica l'indice dei salari mesi inclusi i bonus, la variazione nelle richieste di sussidi di disoccupazione e il tasso di disoccupazione.

Alle 1100 CEST sia dalla Germania sia dall'Eurozona arriva l'indice ZEW delle condizioni economiche tedesche e il sentiment di fiducia in Europa.

Alle 1200 CEST parte il meeting ECOFIN.

Oltreoceano, alle 1430 CEST arrivano i dati sulle vendite al dettaglio USA per il mese di settembre. Alla stessa ora dal Canada arriva l'inflazione.

Ancora dagli USA, alle 1515 CEST vengono resi noti i dati sulla produzione industriale e manifatturiera di settembre.

Tra le società quotate a Piazza Affari non sono previste particolari comunicazioni.

Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter

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