16 ottobre (Reuters) - L'Ibex-35 si è ripreso lunedì da due giorni di ribassi tra le preoccupazioni per la situazione in Medio Oriente, tra i timori che la violenza tra Israele e Hamas possa intensificarsi ed estendersi ad altri Paesi della regione.

Le tensioni geopolitiche hanno fatto salire il dollaro, considerato un porto sicuro nell'avversione al rischio, e il petrolio, il cui aumento potrebbe danneggiare le prospettive economiche, soprattutto se l'Iran dovesse intervenire nel conflitto a sostegno di Hamas.

"Questo scenario continua a tenere sotto pressione il mercato del petrolio, i cui benchmark sono tornati ai massimi del mese, con il Brent che ha superato i 90 dollari", afferma Diego Morin, analista di mercato di IG, che sottolinea i rischi posti "dall'intervento di Xi Jinping, presidente della Cina, che accusa Israele di andare oltre l'autodifesa".

Altrove, in una giornata con poche notizie macroeconomiche, gli investitori si preparano alla stagione degli utili societari in Europa e alle prossime decisioni delle principali banche centrali.

A questo proposito, giovedì l'attenzione sarà rivolta alle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve Jerome Powell in occasione di una conferenza a New York (1600 GMT).

Alle 0715 GMT di lunedì, l'indice selettivo del mercato azionario spagnolo Ibex-35 era in rialzo di 15,00 punti, pari allo 0,16%, a 9.247,90 punti, mentre l'indice FTSE Eurofirst 300 dei grandi titoli europei era in rialzo dello 0,19%.

Nel settore bancario, Santander è salito dell'1,04%, BBVA dello 0,83%, Caixabank dello 0,74%, Sabadell dello 0,67%, Bankinter dell'1,14% e Unicaja Banco dello 0,60%.

Tra i grandi titoli non finanziari, Telefónica è scesa dello 0,3%, Inditex è avanzata dello 0,18%, Iberdrola è scesa dell'1,47%, Cellnex è scesa dello 0,14% e la compagnia petrolifera Repsol è salita dell'1,32%, beneficiando del recente aumento del prezzo del greggio.

(Informazioni di Tomás Cobos; a cura di Benjamín Mejías Valencia)