Bank of New York Mellon Corp ha battuto gli obiettivi di Wall Street per quanto riguarda l'utile del secondo trimestre martedì, grazie all'aggressiva politica restrittiva della Federal Reserve degli Stati Uniti che ha incrementato le entrate derivanti dal pagamento degli interessi sui prestiti.

L'aumento dei tassi ha aiutato diverse grandi banche statunitensi a registrare un forte profitto per il trimestre e a segnalare un'economia resiliente, ma il calo della spesa al consumo e le condizioni di credito sempre più rigide stanno offuscando le prospettive del settore.

I ricavi netti da interessi di BNY per il trimestre sono saliti del 33% a 1,1 miliardi di dollari, rispetto agli 824 milioni di dollari dell'anno precedente.

Su base rettificata, ha registrato un utile di 1,38 dollari per azione, battendo nettamente la stima media degli analisti di 1,22 dollari per azione, secondo i dati Refinitiv IBES.

I risultati positivi seguono un primo trimestre tumultuoso, in cui la crisi bancaria globale - innescata dal crollo di tre banche statunitensi di medie dimensioni - ha portato i consumatori nel panico a ritirare miliardi di depositi.

Da allora, il sentimento è migliorato e i deflussi di depositi si sono attenuati, guidando un aumento del 16,4% dell'indice S&P 500 Banks dai minimi di marzo.

I depositi medi di BNY sono aumentati dell'1% a 277,2 miliardi di dollari su base sequenziale, ma sono diminuiti del 10,8% su base annua.

La banca con sede a New York ha accantonato 5 milioni di dollari in accantonamenti per perdite, in calo rispetto ai 47 milioni di dollari dell'anno precedente.

Le attività in custodia o amministrazione (AUC/A) di BNY sono aumentate del 9% nel trimestre in esame, raggiungendo i 46,9 trilioni di dollari rispetto all'anno precedente, grazie all'aumento dei livelli del mercato azionario di fine trimestre e dei flussi dei clienti.

I ricavi totali sono aumentati del 5% a 4,45 miliardi di dollari.