L'indice S&P/ASX 200 è salito dello 0,2% a 7.750,7 alle 0030 GMT. Il benchmark è sceso dello 0,3% martedì.
I dati sul prodotto interno lordo (PIL) previsti alle 0130 GMT mostreranno probabilmente una crescita dello 0,2%, secondo un sondaggio Reuters.
I dati rilasciati martedì hanno mostrato che le partite correnti australiane sono inaspettatamente andate in deficit nel trimestre di marzo, a causa dell'aumento delle importazioni e del calo dei prezzi delle esportazioni di materie prime, il che potrebbe portare via una parte del PIL.
I guadagni della borsa sono stati guidati dalle aziende del settore sanitario, con il sottoindice che è salito dell'1,1% ai massimi da tre settimane. Il sottoindice immobiliare è salito dell'1,6%.
I titoli finanziari sensibili ai tassi sono saliti dello 0,5%, con le banche "Big Four" in rialzo tra lo 0,3% e lo 0,7%.
In controtendenza, i minatori del mercato azionario, ricco di risorse, sono scesi dell'1,4%, avvicinandosi al minimo di un mese. I colossi del settore BHP, Rio Tinto e Fortescue sono stati scambiati in ribasso rispettivamente dell'1,1%, dell'1,2% e dello 0,7%.
I futures sul minerale di ferro sono stati vicini ai minimi delle ultime sette settimane, in quanto i segnali di indebolimento della domanda in Cina, il principale consumatore, e le scorte portuali ancora elevate hanno pesato sul mercato.
Le azioni dell'oro sono scese dell'1,8% dopo che i prezzi del metallo sono scesi durante la notte a causa della cautela sulla strategia dei tassi d'interesse della Federal Reserve degli Stati Uniti.
Le azioni del settore energetico sono scese dell'1,1%, mentre i prezzi globali del petrolio sono diminuiti a causa delle preoccupazioni degli investitori per la domanda debole.
Dall'altra parte del Mar di Tasman, l'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è sceso dello 0,1% a 11.863,6. (Servizio di Prerna Bedi a Bengaluru; Redazione di Subhranshu Sahu)