Le azioni australiane hanno toccato un massimo storico martedì alla ripresa delle contrattazioni dopo un lungo weekend di vacanza, con i minatori in testa, mentre gli operatori di mercato hanno valutato i verbali dell'ultima riunione politica della banca centrale per ulteriori indizi.

L'indice S&P/ASX 200 è salito dello 0,1% a 7.902,80 alle 0040 GMT, estendendo i guadagni a un massimo storico. I mercati di Australia e Nuova Zelanda sono rimasti chiusi venerdì e lunedì per festività.

I verbali della riunione politica di marzo della Reserve Bank of Australia (RBA) hanno mostrato che la banca centrale non ha discusso di un aumento dei tassi d'interesse, come aveva fatto nelle riunioni precedenti, ma che aveva bisogno di tempo per essere sicura dell'inflazione per escludere qualsiasi mossa futura.

A livello globale, le speranze degli investitori sono diminuite sulla possibilità che la Federal Reserve statunitense inizi a tagliare i tassi di interesse a giugno, dopo che i dati hanno indicato un'economia più forte.

A Sydney, i titoli minerari sono stati i maggiori guadagnatori, con un progresso dell'1,2% per raggiungere il massimo dal 20 febbraio, grazie all'aumento dei prezzi delle materie prime sottostanti.

I giganti minerari BHP Group, Fortescue e Rio Tinto sono avanzati tra lo 0,2% e l'1,8%.

I titoli dell'oro sono stati i maggiori guadagnatori percentuali, con un aumento del 2,6% dopo che i prezzi dell'oro hanno raggiunto un livello record lunedì.

Le major del settore Northern Star Resources ed Evolution Mining sono salite rispettivamente del 2,6% e del 2,9%.

Le azioni del settore energetico sono salite dell'1,2%, grazie all'aumento dei prezzi del petrolio sulle aspettative del mercato di una crescita economica negli Stati Uniti e in Cina che incrementerà la domanda.

Le major del sottoindice Woodside Energy e Santos sono salite rispettivamente dello 0,5% e dello 0,9%.

I titoli finanziari sensibili ai tassi hanno invertito la rotta e sono aumentati dello 0,04% dopo la pubblicazione dei verbali della RBA. Le "Quattro grandi" banche sono rimaste ferme a +0,1%.

I titoli del settore sanitario sono scivolati dello 0,6%, con il gigante del settore CSL in calo dello 0,3%.

Dall'altra parte del Mar di Tasman, l'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è scivolato dello 0,2% a 12.077,22.