MILANO (MF-DJ)--A più di due anni dalla sentenza di primo grado parte domani il processo d'appello al Tribunale di Milano per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, in qualità di ex manager di B.Mps sulla vicenda dei derivati Alexandria e Santorini e della contabilizzazione di questi ultimi.

Il primo processo era arrivato a sentenza il 15 ottobre del 2020 e aveva visto la condanna per i due manager, per Paolo Salvadori e per la banca.

In particolare Profumo e Viola erano stati condannati a 6 anni di reclusione e 2,5 mln di multa mentre Salvadori aveva ricevuto una pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione. Rocca Salimbeni invece era imputata per la violazione della legge 231 sulla responsabilità oggettiva e venne condannata a una multa di 800 mila euro.

Nelle motivazioni della sentenza i giudici scrivevano che "non residuano dubbi, all'esito dell'istruttoria, circa la piena consapevolezza della contabilizzazione a saldi aperti, desumibile dal granitico compendio probatorio raccolto, articolato in plurimi e convergenti elementi di significativa pregnanza".

A stretto giro dalla diffusione delle motivazioni Profumo e Viola, in una nota, respinsero gli addebiti affermando che quanto scritto dal Tribunale era allo studio dei legali ma annunciarono subito ricorso "in Corte d'Appello, nel quale chiederemo la revisione radicale della sentenza di primo grado".

Profumo e Viola in quella circostanza ricordarono pure che furono loro stessi a far emergere le anomalie legate a Santorini e Alexandria e che la decisione di contabilizzare i due strumenti finanziari a saldi aperti fu presa "d'intesa con le autorità di vigilanza" sottolineando poi che l'entità della pena inflitta per il reato loro contestato li metteva sullo stesso piano di quelli che "hanno distrutto quello che era il terzo gruppo bancario italiano, condannati a poco più di 7 anni".

Il riferimento era al processo, sempre sui derivati, portato a sentenza nel 2019 e che aveva visto, tra gli altri, l'ex presidente di B.Mps, Giuseppe Mussari condannato a 7 anni e 6 mesi, l'ex d.g. Antonio Vigni a 7 anni e 3 mesi e l'ex responsabile dell'area Finanza, Gianluca Baldassarri a 4 anni e 8 mesi. In questa circostanza la seconda Corte d'Appello del tribunale di Milano nel maggio 2022 aveva sostanzialmente ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo gli imputati perchè "il fatto non sussiste" o dichiarando "il non doversi procedere" per alcuni reati finiti in prescrizione. I legali di allora di Mussari, nel commentare l'assoluzione del loro assistito affermarono: "possiamo dire che questa pronuncia costituisce il disvelamento di come si esercita il terribile potere di accusa in Italia, dove, per fortuna, esiste ancora un giudice, rintanato a Berlino".

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3014:53 mar 2023


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