ZURIGO (awp/ats) - Migros e Coop non seguono Aldi e Lidl in materia di frutta e verdura proveniente dall'estero: i due più importanti grandi distributori svizzeri non rinunciano alle importazioni per aereo, come invece nel frattempo deciso dai concorrenti.

"Al momento non stiamo pensando di mettere fine al trasporto aereo", ha indicato all'agenzia Awp un portavoce. La questione riguarda meno dell'1% della gamma di prodotti ortofrutticoli e la cooperativa assicura di compensare le 18'000 tonnellate di emissioni di CO2 generate attraverso la collaborazione con il progetto Myclimate.

Sulla stessa lunghezza d'onda è anche Coop, che giustifica il suo orientamento con la breve durata di conservazione di alcuni prodotti. "Se dovessimo farne a meno, non saremmo più in grado di offrire ai nostri clienti la stessa vasta gamma di frutta e verdura esotica", spiega un addetto stampa.

Per quanto inquinante, il trasporto aereo è comunque solo uno dei fattori di emissione legati ai prodotti di consumo. Vero è che il prodotto giunto con un velivolo può causare fino a 20 volte più emissioni di uno che arriva per nave e camion, spiega l'esperto di Greenpeace Georg Klingler. Lo specialista considera quindi di per sé un passo positivo l'abbandono delle importazioni per via aerea, ma a suo avviso per diminuire la loro impronta ecologica i rivenditori dovrebbero soprattutto concentrarsi sugli sprechi alimentari e sulla sostituzione delle proteine animali con quelle vegetali.

Inoltre non esiste il bianco o il nero: "Se, ad esempio, i pomodori sono prodotti in una serra svizzera riscaldata a combustibili fossili, il loro bilancio ambientale è peggiore di quello di una serra spagnola non riscaldata", afferma Klingler. Ma la situazione è di nuovo diversa per una serra elvetica che può far capo al teleriscaldamento.

Stando alle informazioni dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) nel 2021 sono state importate per via aerea 7357 tonnellate di frutta e verdura fresche, cioè il 9% del volume delle merci che raggiungono la Svizzera con i jet. Il valore degli articoli ortofrutticoli in questione è di 56 milioni di franchi.