I governi europei dovranno offrire alle aziende energetiche sussidi e supporto normativo per la produzione di idrogeno rinnovabile, al fine di effettuare la transizione dai combustibili fossili ai combustibili puliti, hanno affermato mercoledì i dirigenti del settore energetico.

I dirigenti di aziende come la norvegese Equinor e la tedesca Uniper hanno detto alla Europe Flame Gas and LNG Conference di Amsterdam che senza il sostegno dei governi sarà difficile per le aziende assumere pienamente la missione di produrre idrogeno, che è da quattro a dieci volte più costoso del gas naturale.

PERCHÉ È IMPORTANTE

L'Unione Europea mira a produrre 10 milioni di tonnellate metriche e ad importare 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030, in quanto il blocco si sta muovendo per ridurre le emissioni di carbonio.

Un passaggio all'idrogeno su larga scala richiederà una nuova domanda significativa, che potrebbe arrivare solo con investimenti in infrastrutture per ridurre i costi.

CITAZIONI CHIAVE

- Helge Haugane, vicepresidente senior per il gas e l'energia di Equinor:

"L'idrogeno blu sarà più costoso del gas... e sarà più costoso se si passa all'idrogeno verde".

"Per questo motivo noi, come aziende, sosteniamo la necessità di sovvenzioni e sostegni mirati per poterlo sollevare".

- Carsten Poppinga, direttore commerciale di Uniper:

"La realizzazione della transizione energetica non può essere pagata dal mercato. L'idrogeno è una fonte di energia che è da quattro a dieci volte più costosa del gas naturale, e il mercato non può farcela da solo".

"Se si vuole veramente fare questo, trasformando i mercati in termini di approvvigionamento energetico, sarà necessario un intervento governativo sotto forma di sussidi e regolamenti".

-Kathryn Porter, consulente energetico indipendente:

"Sarà quasi impossibile realizzare la transizione energetica utilizzando le normali strutture di mercato... non è una transizione che si può fare gradualmente, dovrà essere tutto o niente".