ZURIGO (awp/ats) - La Borsa svizzera apre in lieve rialzo l'ultima seduta della settimana: alle 09.25 l'indice dei valori guida SMI segnava 11'302.76 punti, in progressione dello 0,16% rispetto a ieri.

Il mercato prende atto della chiusura positiva di Wall Street, che ieri sera ha segnato risultati record, con il Dow Jones a +0,91% a 38.773,52 punti, il Nasdaq a +0,30% a 15'906,17 punti e lo S&P a +0,58% a 5029,77 punti. Anche la Borsa di Tokyo ha terminato l'ultima seduta della settimana col segno più, aggiornando i massimi in 34 anni. L'indice di riferimento Nikkei ha segnato una progresso dello 0,86%, a quota 38.487,24.

Il fenomeno al rialzo è stato innescato tra l'altro dalle dichiarazioni dei rappresentanti della Federal Reserve statunitense, che hanno in qualche modo relativizzato i deludenti dati sull'inflazione. Inoltre, il Segretario del Tesoro Janet Yellen ha dichiarato che è un grosso errore concentrarsi sulle fluttuazioni minori. L'inflazione sta tornando a un livello normale nel complesso.

Ulteriori indicazioni sull'andamento dei prezzi negli Stati Uniti sono attese dai prezzi alla produzione di oggi pomeriggio. Verrà inoltre pubblicato l'indice dell'Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori.

Mercati azionari in crescita anche sul Vecchio continente: Londra è in aumento di mezzo punto percentuale come Milano, mentre Parigi e Francoforte guadagnano lo 0,4%.

Sul fronte interno si segnala la partenza negativa di Swiss Re (-1,93%), che oggi ha pubblicato dati riguardanti l'esercizio 2023. La compagnia di riassicurazione ha realizzato una solida performance. Grazie alla riduzione dei costi legati ai danni da catastrofi naturali e al miglioramento dei risultati degli investimenti, ha registrato un utile netto di 3,21 miliardi di dollari (2,78 miliardi di franchi), contro 472 milioni nel 2022.

Guadagna invece a piene mani Sika (+2,71%), che ha registrato lo scorso anno un calo della redditività: l'azienda attiva nei prodotti chimici per l'edilizia ha infatti risentito degli elevati costi di integrazione di MBCC, ex filiale del gigante tedesco BASF.