ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude in rialzo, per la prima volta questa settimana: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'917,79 punti, in progressione dello 0,33% rispetto a ieri.

Il mercato ha aperto in modo timido e ha in seguito puntato verso il basso, per poi riuscire però a risollevarsi. Un certo sostegno è giunto dal dato dell'inflazione in Germania, che è scesa al 4,5% in settembre dopo il 6,1% di agosto: il rincaro è ai minimi dal febbraio 2022, cioè dall'inizio dell'operazione russa in Ucraina.

Dopo le ultime deboli giornate gli operatori speravano in una stabilizzazione, tanto più che il mercato sembrerebbe maturo per un rimbalzo di natura tecnica. Ma l'incertezza, soprattutto per quanto riguarda la politica dei tassi di interesse delle banche centrali, rimane forte: gli investitori continuano quindi minimizzare i rischi e non pochi al momento tendono a preferire le obbligazioni alle azioni.

Da Hong Kong è giunta la notizia della sospensione delle contrattazioni delle azioni del gruppo Evergrande, fortemente indebitato: la crisi immobiliare cinese fa sempre più paura. Il dato americano sul prodotto interno lordo nel secondo trimestre non ha invece sorpreso: la crescita annua è stata confermata al 2,1%. Un certo allentamento della tensione è giunto sul fronte del petrolio, il cui prezzo appare in calo, pur se a livelli elevati.

Per quanto riguarda i singoli titoli si è oggi messa in mostra Givaudan (+1,53% a 2979,00 franchi). Acquisti sono stati segnalati anche su Novartis (+1,35% a 93,71 franchi), in vista dello scorporo di Sandoz; meno ispirati sono apparsi gli altri due pesi massimi difensivi, Roche (-0,91% a 249,70 franchi) e Nestlé (-0,77% a 102,90 franchi).

UBS (+1,39% a 22,65 franchi) ha ritrovato un terreno più solido, dopo essere arretrata ieri del 3% sulla scia di un possibile approfondimento delle indagini negli Usa relative a eventuali aggiramenti delle sanzioni nei confronti della Russia, in particolare da parte di Credit Suisse. Moderatamente bene orientati si sono rivelati i valori spiccatamente sensibili alla congiuntura quali ABB (+1,20% a 32,92 franchi), Holcim (+0,27% a 58,76 franchi), Kühne+Nagel (+0,27% a 259,80 franchi) e Sika (+0,65% a 230,90 franchi).

Nel mercato allargato AMS Osram (-20,17% a 4,14 franchi) ha annunciato di voler raccogliere 2,25 miliardi di euro attraverso un aumento di capitale, obbligazioni e altri strumenti. Schindler (-2,40% a 178,80 franchi) ha sofferto per gli sviluppi del settore immobiliare cinese. Si è per contro mossa bene Komax (+4,71% a 211,00 franchi), che ha presentato nuovi obiettivi di medio periodo.