ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera avvia il mese di aprile con una seduta trascorsa quasi interamente in territorio negativo. L'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 11'093,09 punti, giù dello 0,12% rispetto a venerdì, e il listino allargato SPI ha perso lo 0,17% a 14'522,20 punti.

Dopo diverse giornate rallegranti gli investitori sembrano voler tirare un po' il fiato. A causa delle festività pasquali, questa settimana e la prossima saranno più corte: è probabile che taluni ne approfitteranno per elaborare con calma i recenti eventi.

L'inizio di un nuovo trimestre dovrebbe comunque portare capitali freschi sul mercato e sostenere così i corsi, tanto più che le preoccupazioni per la tenuta del sistema bancario globale sono nettamente diminuite. Si è però intanto presentato un nuovo problema: la decisione dell'alleanza petrolifera Opec+ di tagliare la produzione di petrolio potrebbe portare a un aumento dei prezzi dell'energia, creando grattacapi alle banche centrali, impegnate nella lotta all'inflazione. Non mancano inoltre i timori di natura geopolitica, legati a una possibile escalation delle divergenze fra Stati Uniti e Cina.

Sul fronte interno gli investitori hanno preso atto che l'inflazione in Svizzera è scesa al 2,9% in marzo (dal 3,4% di febbraio), mostrando un calo più sensibile delle attese: la pressione sulla Banca nazionale svizzera (BNS) riguardo al controllo dei prezzi dovrebbe essere così diminuita.

Materia di discussione rimane anche sempre l'acquisizione di Credit Suisse (-2,36% a 0,80 franchi) da parte di UBS (-2,07% a 18,89 franchi): il futuro Ceo Sergio Ermotti (entrerà in carica ufficialmente fra due giorni) ha sostenuto in un'intervista che la nuova entità non sarà troppo grande e ha promesso un modello d'affari incentrato sulla gestione patrimoniale, nonché sul contenimento delle attività di investment banking e dei relativi rischi. Gli esperti spiegano il calo odierno dei due titoli come una conseguenza dei realizzi di guadagno dopo i recenti rialzi.

Il mercato è stato trainato dai pesi massimi difensivi Novartis (+0,75% a 84,38 franchi) e Nestlé (+0,57% a 112,10 franchi), ma non da Roche (-0,25% a 260,30 franchi). Fra gli altri valori SMI il più ispirato si è rivelato Swisscom (+0,89% a 588,40 franchi), mentre il meno convincente è apparso Logitech (-1,81% a 52,14 franchi).

Nel mercato allargato è proseguito il buon momento di Klingelnberg (+5,57% a 18,00 franchi), che aveva già guadagnato il 12% venerdì dopo aver fornito prime stime incoraggianti riguardo all'esercizio terminato a fine marzo. Oggi è invece stata Burkhalter (+1,72% a 88,50 franchi) a informare sull'andamento degli affari.