LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono sostanzialmente stabili, vicino ai livelli più alti delle ultime sette settimane, mentre il mercato valuta i timori per l'escalation dei conflitti e per la domanda a seguito di un aumento inaspettato delle scorte di greggio negli Stati Uniti.

Alle 11,30 i futures sul Brent scendono di 18 centesimi a 85,15 dollari il barile, mentre i futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) di 43 centesimi a 81,17 dollari il barile.

Le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 2,264 milioni di barili nella settimana conclusa il 14 giugno, secondo fonti di mercato che hanno citato i dati dell'American Petroleum Institute di ieri. Gli analisti intervistati da Reuters avevano previsto un calo di 2,2 milioni di barili delle scorte di greggio.

Le scorte di benzina, tuttavia, sono diminuite di 1,077 milioni di barili, mentre i distillati sono aumentati di 538.000 barili, hanno detto le fonti.

Entrambi i benchmark hanno guadagnato più di 1 dollaro nella seduta precedente dopo che un attacco di un drone ucraino ha provocato l'incendio di un terminale petrolifero in un importante porto russo, secondo quanto riferito da funzionari russi e da una fonte di intelligence ucraina.

In Medio Oriente, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha lanciato un allarme su una possibile "guerra totale" con Hezbollah, anche se gli Stati Uniti cercano di evitare un conflitto più ampio tra Israele e il gruppo libanese sostenuto dall'Iran.

Un'escalation della guerra rischia di interrompere le forniture nella regione chiave per la produzione di petrolio.

(Tradotto da Laura Contemori, editing Gianluca Semeraro)