Il principale esportatore di petrolio, l'Arabia Saudita, domenica ha tagliato il prezzo di febbraio del suo greggio di punta Arab Light per i clienti asiatici, portandolo al livello più basso degli ultimi 27 mesi, come risulta da una dichiarazione dell'azienda, tra la concorrenza dei fornitori rivali e le preoccupazioni per l'eccesso di offerta.

Saudi Aramco ha ridotto il prezzo ufficiale di vendita (OSP) per il carico di febbraio dell'Arab Light in Asia di 2 dollari al barile rispetto a gennaio, portandolo a 1,50 dollari al barile rispetto alle quotazioni di Oman/Dubai.

Il taglio del prezzo è in linea con le aspettative del mercato, in quanto i raffinatori hanno richiesto prezzi competitivi dall'Arabia Saudita rispetto al greggio fornito da altri produttori del Medio Oriente e ai carichi di arbitraggio provenienti dal Bacino Atlantico.

Il mercato asiatico del petrolio fisico si è ammorbidito nel corso dell'ultimo mese, riflettendo le aspettative di una minore rigidità dell'offerta nel breve termine e di una domanda più debole, in quanto è prevista la chiusura di alcune raffinerie asiatiche per manutenzione nella stagione primaverile dell'emisfero settentrionale. (Relazione di Muyu Xu, a cura di Tomasz Janowski e Mark Potter)