Secondo alcuni internal dealing Caltagirone ha acquistato tra il 17 settembre e ieri circa 1,6 milioni di azioni a prezzi unitari compresi tra 17,3596 e 17,7474 euro.

L'11 settembre Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, azionista di Generali con il 5%, hanno annunciato un patto di consultazione in vista del rinnovo del board la prossima primavera. Con il successivo ingresso della Fondazione Crt il patto raccoglie complessivamente il 12,4%.

I due imprenditori chiedono un cambio di passo nella strategia della compagnia non confermando il mandato dell'attuale Ceo Philippe Donnet che invece gode della fiducia di Alberto Nagel, Ceo di Mediobanca, primo socio triestino con circa il 13%.

In una riunione informale dei membri non esecutivi del board della scorsa settimana, otto consiglieri su 12 si sono espressi a favore della conferma di Donnet. Tre i voti contrari: dello stesso Caltagirone che è vicepresidente e di altri due consiglieri legati a lui e a Del Vecchio. Si è poi registrata un'astensione.

Il 24 si riunisce il comitato nomine, mentre il 27 il Cda sarà chiamato a decidere se avviare la procedura per mettere a punto una propria lista per il rinnovo del board, novità introdotta lo scorso anno nello statuto. Caltagirone e Del Vecchio potrebbero quindi presentare una propria lista per il rinnovo del consiglio con una proposta alternativa per il Ceo.

L'appuntamento finale e decisivo è con l'assemblea di aprile. Ago della bilancia gli investitori istituzionali presenti nel capitale di Generali con circa il 40%. Da verificare anche la decisione della famiglia Benetton, azionista con il 3,97%.

(in redazione a Milano Gianluca Semeraro, Sabina Suzzi)