MILANO (Reuters) - Gli azionisti di Generali hanno approvato il bilancio 2022 nell'assemblea odierna ma l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone si è astenuto, segnale di un persistente atteggiamento critico nei confronti del Ceo Philippe Donnet.

Il bilancio 2022, chiuso con un utile operativo record e un utile netto in crescita malgrado l'impatto degli investimenti in Russia, ha registrato voti favorevoli pari a poco più del 90% del capitale presente mentre il 9,9% si è astenuto, ha detto il presidente Andrea Sironi durante l'assemblea senza dare ulteriori dettagli.

Secondo due fonti vicine alla situazione, Caltagirone è tra gli astenuti. L'imprenditore romano, tuttavia, ha poi votato a favore della proposta di dividendo di 1,16 euro per azione sui conti 2022, ha detto una delle fonti.

Caltagirone, in quell'occasione, aveva proposto un candidato alternativo per la carica di Ceo sostenuto oltre che da Del Vecchio anche dalla famiglia Benetton.

Nel pieno della battaglia per il rinnovo del consiglio, il bilancio 2021 era passato con circa l'85% dei voti favorevoli sul capitale presente.

L'assemblea ha confermato la cooptazione di Stefano Marsaglia in cda, subentrato dopo le dimissioni di Caltagirone dal board e ha nominato il nuovo collegio sindacale premiando la proposta dei fondi rispetto a quella dell'imprenditore romano.

Via libera anche per i due punti all'ordine del giorno sulle politiche di remunerazione con voti a favore rispettivamente pari a poco meno del 70% e a circa il 68% del capitale presente.

In apertura di assemblea Sironi ha letto l'elenco dei principali azionisti di Generali che vede Mediobanca con il 13,11% seguita da Delfin, holding della famiglia Del Vecchio, con il 9,77%, da Francesco Gaetano Caltagirone con il 6,23% e dalla famiglia Benetton con il 4,83%.

Nel corso dell'assemblea Donnet ha sottolineato come Generali sia "in ottima posizione" per centrare tutti i target del piano industriale al 2024.

L'attenzione si sposta su Mediobanca in cui Delfin è il principale azionista con il 19,8% seguito da Caltagirone con il 5,6%. In ottobre si rinnova il consiglio di amministrazione e i due imprenditori hanno in più occasioni criticato la gestione del Ceo Alberto Nagel che invece gode dell'appoggio di un gruppo di azionisti che aderiscono a un accordo di consultazione con circa il 10%.

Un primo test si potrà avere già il 24 maggio quando Nagel presenterà al mercato il nuovo piano strategico al 2026 della banca.

(Gianluca Semeraro, Stefano Bernabei, editing Giselda Vagnoni, Andrea Mandalà)