(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 09 gen - La rete di Tim non è l'unica infrastruttura che preoccupa il sindacato in questo momento. E', infatti, slittato al 12 febbraio il closing dell'accordo siglato da WindTre col fondo svedese Eqt per la maggioranza della rete.

"Noi continuiamo a essere contrari all'operazione, ma quello che mi lascia perplesso è che l'azienda - prosegue Saccone - abbia annunciato in maniera unilaterale la creazione di un comitato strategico contro gli sprechi e per azioni di contenimento dei costi operativi, senza un raffronto con il sindacato. Non vorremmo che fosse l'inizio per parlare di contenimento dei costi mentre si avvicina la scadenza per la chiusura o meno dell'operazione sulla rete".

Timori di contenimento di costo del lavoro ci sono per tutto il settore delle tlc che soffre per la necessità di investire e ricavi in calo. "In Tim ad esempio, una volta concluso a febbraio l'utilizzo del contratto di espansione, non ci sono strumenti, se non conservativi, da poter utilizzare. Abbiamo chiesto al governo un incontro, più passano i giorni e più diventa impellente un intervento dello Stato, ad esempio contribuendo all'avvio del fondo bilaterale di settore per affrontare eventuali crisi, che necessita di un contributo pubblico. Basterebbero 50 milioni per tre anni per garantire la partenza del fondo che potrebbe essere cruciale nella gestione di un periodo di cambiamento e trasformazione, senza penalizzare i lavoratori di un settore fondamentale per la digitalizzazione del Paese come quello delle tlc e dei call center. Anche i piani industriali per la rete di Tim andrebbero discussi nell'ambito di un tavolo alla presenza del Governo, vista la parte importante che l'esecutivo ha avuto e avrà nell'operazione di scorporo della rete decisa dal cda del gruppo".

Sim

(RADIOCOR) 09-01-24 18:13:58 (0552)INF 3 NNNN


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January 09, 2024 12:14 ET (17:14 GMT)