MILANO (MF-DJ)--L'Arabia Saudita è impegnata in seri colloqui con Israele per stabilire relazioni economiche e dar vita a nuovi accordi di sicurezza dopo il cambiamento di posizione tra la popolazione, che è sempre più a favore dell'avvio di rapporti ufficiali con Tel Aviv.

Sebbene l'Arabia Saudita non riconosca Israele e non abbia relazioni diplomatiche con il suo vicino, il Regno sta tenendo sempre più colloqui segreti con i leader israeliani che potrebbero rimodellare la politica mediorientale e porre fine a decenni di ostilità tra due delle Nazioni più influenti della regione.

Con l'aiuto dell'amministrazione Biden, Arabia Saudita e Israele stanno cercando di negoziare un accordo che potrebbe permettere a più aerei commerciali di volare da Israele verso il Regno e anche aprire la strada affinchè l'Arabia Saudita prenda il pieno controllo di due isole strategiche del Mar Rosso, hanno detto alcune persone che hanno familiarità con gli sforzi.

Allo stesso tempo, Riad ha permesso a una serie di uomini d'affari israeliani di recarsi in Arabia Saudita mentre le due Nazioni cercano di approfondire i loro legami economici.

Il governo saudita sta facendo queste mosse poiché vede crescere il sostegno tra la popolazione per la creazione di legami con Israele. In una recente visita a Washington, il principe saudita Khalid bin Salman, figlio del Re saudita Salman e fratello del sovrano de facto del Regno, il principe ereditario Mohammed bin Salman, ha detto in privato che recenti sondaggi mostrano un cambiamento decisivo, soprattutto tra i sauditi sotto i 30 anni, a favore di relazioni diplomatiche con Israele, hanno riferito persone informate sui colloqui.

Anche se relazioni diplomatiche ufficiali potrebbero essere ancora lontane anni, la serie di passi politici, militari ed economici intrapresi segretamente potrebbe accelerare gli sforzi per porre fine al conflitto tra due Paesi che vedono l'Iran come una minaccia condivisa.

I colloqui tra A.Saudita e Israele sono un elemento chiave degli sforzi per riparare i legami tesi tra Stati Uniti e Arabia Saudita, mentre l'amministrazione Biden inizia ad abbracciare la spinta dell'ex presidente Donald Trump per costruire legami tra Israele e il mondo arabo senza aspettare un accordo di pace israelo-palestinese. La Casa Bianca sta cercando di organizzare una visita del presidente Biden in Israele e Arabia Saudita nelle prossime settimane nel tentativo di far avanzare gli interessi politici di tutti e tre i Paesi.

Sebbene Israele e Arabia Saudita siano nemici ufficiali da quando è stata creata la Nazione a maggioranza ebraica nel 1948, i legami non ufficiali tra i due Paesi risalgono a decenni fa e hanno subito un'accelerazione dal 2020, quando l'amministrazione Trump ha mediato una serie di accordi noti come Accordi di Abramo per stabilire relazioni tra Israele e i Paesi arabi.

I funzionari israeliani si sono recati nel Regno per tenere incontri segreti nel corso degli anni, incluso quello tra l'ex primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il principe ereditario Mohammed bin Salman e l'ex segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, nel 2020 nel tentativo di anticipare i colloqui diplomatici. La visita di Netanyahu è stata quella di più alto profilo di un leader israeliano in Arabia Saudita, ma non è stata la prima.

Yossi Cohen, che è stato il capo dei servizi di intelligence israeliani quando il Paese stava mediando gli accordi per la normalizzazione delle relazioni, si è recato segretamente più volte in Arabia Saudita, dove ha incontrato il principe Bin Salman e ha visitato la casa del principe Khalid, che funge da viceministro della Difesa, hanno detto alcune persone che hanno familiarità con gli sforzi. La domanda non è più se l'Arabia Saudita accetterà Israele come vicino, ma quando, dicono i funzionari israeliani e sauditi. "Riteniamo che sia possibile avere un processo di normalizzazione con l'Arabia Saudita", ha affermato la scorsa settimana il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid, sottolineando che "è nel nostro interesse".

In una recente intervista, il principe Bin Salman ha affermato di sostenere il lavoro in corso con Israele, una posizione che sarebbe stata impensabile alcuni anni fa. "Non consideriamo Israele un nemico, lo consideriamo un potenziale alleato, con molti interessi che possiamo perseguire insieme", ha detto alla rivista The Atlantic il principe ereditario saudita, sottolineando però che "dobbiamo risolvere alcuni problemi prima di arrivare a questo".

Tra queste questioni c'è la risoluzione del conflitto israelo-palestinese. L'Arabia Saudita sostiene ancora ufficialmente la creazione di uno Stato palestinese indipendente accanto a Israele, ovvero la cosiddetta soluzione dei due Stati. Non ci sono però seri colloqui di pace su questo da quasi un decennio e Israele ha fatto mosse negli ultimi anni che hanno offuscato le speranze di uno Stato palestinese.

"Abbiamo sempre immaginato che ci sarebbe stata una piena normalizzazione con Israele. Una piena normalizzazione tra noi e Israele, tra la regione e Israele, porterà immensi benefici", ha detto recentemente il principe Faisal bin Farhan al-Saud, ministro degli Esteri saudita al Forum economico mondiale a Davos, in Svizzera. "Non saremo in grado di raccogliere quei benefici se non affronteremo la questione della Palestina", ha sottolineato. Tuttavia, i funzionari sauditi e israeliani hanno affermato che potrebbero fare passi avanti verso la normalizzazione prima che il conflitto sia risolto, poiché il sostegno ai palestinesi non è forte come una volta tra i giovani di tutto il Medio Oriente.

cos


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June 06, 2022 08:43 ET (12:43 GMT)