MILANO (MF-DJ)--In Italia solo nel 2020 si è assistito a una perdita di circa 6,6 miliardi di euro dovuta alla sospensione delle aste immobiliari.

Le aste, spiega una nota, sono state 117.376 per un totale di 95.329 immobili messi all'asta: numeri dimezzati rispetto al 2019. In particolare sono state 44.191 le aste sospese durante il primo lockdown, da marzo a maggio, mentre durante la seconda ondata sono state 523. Ne ha risentito anche l'offerta minima delle aste complessiva che nel 2020 si ferma a 15.255.599.915 miliardi contro i 32 miliardi del 2019, il 52% in meno.

È quanto emerge dal report "Scenario Aste 2020" a cura di Reviva, la prima azienda in Italia che si occupa di invertire il trend delle aste andate deserte.

Dal report emerge che Roma è la provincia con il maggior numero di immobili all'asta con 4472 lotti seguita quest'anno da Perugia con 3032 lotti e Ancona con 2993 lotti. Quarto e quinto posto per Milano con 2859 e Bergamo con 2737 lotti, che perdono rispettivamente il secondo e il terzo posto che occupavano nel 2019. Risulta invece essere Trieste la provincia con il minor numero di immobili all'asta con solo 68 lotti.

A livello regionale invece è la Lombardia ad aver avuto il maggior numero di lotti all'asta con 15.754 lotti, complessivamente il 16,5%, seguono la Sicilia con 9257 lotti ovvero il 9,7% e infine il Lazio con 7349 lotti che equivalgono al 7,7%.

Dall'analisi inoltre emergono profonde differenze di prezzo tra i lotti del Nord Italia rispetto a quelli del Sud. Ad esempio mediamente i lotti in vendita ad un prezzo più alto sono gli immobili non residenziali in Trentino Alto Adige, la cui offerta minima media è di 293.270 euro mentre quelli ad un prezzo più basso sono i terreni in Basilicata, per i quali l'offerta minima media è di 30.096 euro

Il distanziamento sociale e più in generale i divieti di assembramento e le misure adottate per evitare l'aumento dei contagi ha portato anche il settore Real Estate delle aste immobiliari ad adottare strumenti digital per adattarsi ai cambiamenti in atto nella società. Nel 2020 sono infatti diminuite del -22% le modalità di vendita fisica presso il venditore in favore di un aumento medio dell'85% delle vendite in via telematica.

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January 20, 2021 08:24 ET (13:24 GMT)