ROMA (MF-DJ)--L'impennata dell'inflazione ha eroso i redditi reali dei lavoratori soprattutto nell'ultimo anno e ora la Banca Centrale Europea si aspetta che le imprese adeguino i compensi generando nei prossimi trimestri una «forte crescita dei salari».

In un report, scrive Milano Finanza, Francoforte ha sottolineato che la crescita salariale è rimasta in media relativamente moderata dall'inizio del Covid-19 e soltanto più di recente ha evidenziato una chiara tendenza al rialzo. «La crescita dei salari nei prossimi trimestri dovrebbe essere molto forte rispetto ai modelli storici», hanno infatti sottolineato dalla banca centrale, spiegando che «ciò riflette mercati del lavoro robusti che finora non sono stati sostanzialmente influenzati dal rallentamento dell'economia, dagli aumenti dei salari minimi nazionali e da un certo recupero tra salari e alti tassi di inflazione». Secondo la Bce, la forte crescita delle buste paga riguarderà in particolar modo il settore dei servizi e quei comparti che nella zona euro presentano «salari reali dei consumatori sostanzialmente inferiori rispetto al periodo precedente alla pandemia». I salari nominali sono infatti aumentati a un ritmo più lento rispetto a quello dell'indice dei prezzi al consumo, determinando una diminuzione del potere d'acquisto dei salari, che nel secondo trimestre del 2022 si è attestato di circa il 3,6% al di sotto del livello del quarto trimestre del 2019.

Sarà dunque la perdita del potere d'acquisto che, secondo l'analisi dell'a Bce, potrebbe aumentare la pressione sui sindacati per far sì che chiedano aumenti in busta paga più elevati nei prossimi round di negoziazione, specialmente nei settori con retribuzioni più basse. Queste evidenze in chiave di politica monetaria alimentano i timori che, qualora la determinazione dei salari sia rinegoziata su tempistiche più lunghe, l'inflazione (al 9,2% a dicembre nell'area euro) possa restare elevata più a lungo del previsto. Di fronte a questo rischio la presidente del board Bce Christine Lagarde ha recentemente risposto che il dovere del comitato esecutivo sarà quello di impedire che la spirale salariale spinga al rialzo le aspettative di inflazione nel lungo termine.

Qualche giorno fa il capo economista di Francoforte, Philip Lane, ha sostenuto che ci vorranno diversi anni prima che gli stipendi si adeguino completamente ai recenti shock e che dunque il monitoraggio delle retribuzioni costituirà una parte importante della comprensione della tendenza dell'inflazione. Le prospettive di salari più alti nei prossimi trimestri aumentano le aspettative per un rialzo dei tassi di 50 punti base alla prossima riunione di febbraio e probabilmente per un altro di uguale entità a marzo.

Nel report comunque la Bce ha voluto evitare toni allarmistici spiegando che il previsto rallentamento economico nell'Eurozona dovrebbe esercitare pressioni al ribasso sulla crescita salariale nel lungo periodo. L'intenzione dell'Eurotower, secondo la prima roadmap fornita del governatore francese Francois Villeroy de Galhau, è completare il ciclo rialzista «entro l'estate, quando i tassi toccheranno il loro picco. «Poi», ha detto Villeroy la scorsa settimana, «manterremo la cinghia tirata per tutto il tempo necessario a riportare l'inflazione al 2%».

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1008:17 gen 2023


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January 10, 2023 02:19 ET (07:19 GMT)