A livello macro tiene banco la decisione della Banca del Giappone di mantenere una politica monetaria ultra-accomodante, come ampiamente atteso, mentre giovedì ci sarà la riunione della Bce e, sul fronte societario, iniziano ad arrivare i risultati delle aziende in Europa e Usa.

Intorno alle 11,50 il Ftse Mib cede lo 0,55%. Volumi pari a poco più di 666 milioni di euro.

I titoli in evidenza oggi

Tiene il settore oil a seguito del balzo del prezzo del brent ieri. Saipem segna un rialzo dell'1%, debole Eni (-0,2%), Saras sale dello 0,8% e tocca nuovi massimi da inizio novembre 2019.

A tirare giù il mercato ci pensano, tuttavia, i ribassi dei ciclici, come Stellantis in contrazione del 2,2% e Ferrari dell'1,8%. Vendute anche Maire Tecnimont, che cede il 2,2%, e Leonardo a -1,95%.

E' debole tutto il comparto delle utility, penalizzato dalla domanda elettrica in discesa che "è un elemento negativo per il sistema e per tutto il segmento utilities con i risparmi energetici post crisi Ucraina che hanno inciso maggiormente negli ultimi 2 anni, rispetto al processo di elettrificazione", scrive Equita nel daily. Enel arretra dello 0,75%, giù anche A2A che flette dell'1,8% e Iren dello 0,6%.

In ordine sparso le banche con in testa Mps che avanza dell'1,7%, UniCredit a +0,10%. Piatta Credem dopo avere toccato in avvio un nuovo massimo da luglio 2008 sulle indiscrezioni stampa secondo cui la banca ha avviato nelle ultime settimane la ricerca di un partner per la vendita delle proprie attività di pagamento. Fra gli interessati ci sarebbe anche Nexi che si muove in rialzo dello 0,4%, estendendo la salita di ieri.

Campari sale dello 0,94% sull'upgrade di Citigroup che ha alzato la sua raccomandazione a Buy da Neutral e ha tagliato il target price a 10,5 euro da 11,5.

Fuori dal paniere strappa Olidata, in rialzo del 17,3% dopo che ieri a mercati chiusi ha reso noto i risultati preliminari 2023 che vedono un'Ebitda in crescita del 300% e ha confermato i target del piano industriale esteso al 2026, che prevede anche la crescita attraverso M&A.

Spunti anche su Garofalo Health Care, in crescita del 2,4% post cessione della partecipazione di Peninsula pari al 4,1% del capitale. Secondo Equita, "l'uscita definitiva di Peninsula è una notizia positiva dato che viene meno l'overhang sul titolo".

(Giancarlo Navach, editing Francesca Piscioneri)