SHANGHAI (Reuters) - L'indice azionario benchmark cinese è arrivato a un passo dalla soglia della correzione dai recenti massimi e le blue chip sono scivolate sui minimi da 12 settimane, con gli investitori preoccupati dalle prospettive di politiche restrittive, malgrado i rallentamenti della ripresa economica.

Il movimento di sell-off di azioni cinesi è in scia alla vendita di titoli azionari globali in tandem con l'aumento dei rendimenti obbligazionari e con i timori che l'inflazione possa costringere le banche centrali a ritirare le politiche monetarie espansive prima del previsto.

"Una politica monetaria restrittiva prematura potrebbe creare rischi al ribasso per l'economia, ma mantenere le politiche espansive troppo a lungo potrebbe portare a un surriscaldamento dell'economia e del mercato", secondo Michelle Qi, analista presso Eastspring Investment a Shanghai.

Lo Shanghai Composite ha chiuso in calo dell'1,82% a quota 3.359,29 al termine di una sessione nella quale era anche riuscito a registrare piccoli guadagni. Attualmente è in calo del 9,98% rispetto ai massimi multi-annuali del 18 febbraio, poco sotto la soglia del 10% che definisce tipicamente un movimento di correzione.

L'indice delle blue-chip CSI300, che aveva superato la soglia di correzione la scorsa settimana, ha cancellato i piccoli guadagni di metà sessione per chiudere ulteriormente in calo. Ha toccato i minimi dal 15 dicembre, prima di chiudere cedendo il 2,15% a quota 4.970,99.

Malgrado le perdite della sessione, gli investitori stranieri sono rimasti compratori netti di azioni di classe A tramite lo Stock Connect, secondo i dati Refinitiv.

L'indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,8% a 28.773,23 punti.